Meglio una brutta verità o una bella bugia? Chi è più felice tra un ricco e un innamorato? Queste sono le domande esistenziali che si pone Kurt Vonnegut per bocca di Maria. Il ringraziamento del giorno di Alessandra Pagani è dedicato alle intenzioni. In questa puntata, la novantottesima di Voci dall’Italia, Massimo ci saluterà e riporterà anche il saluto di Paola, assente per problemi di salute. Marina non ha voglia di congedarci e ci intrattiene con un racconto incredibile di una scrittrice francese che sembra il mito greco di Ipsipile, mentre Marco, edicolante di provincia tanto ironico quanto collezionista di buffe incomprensioni, ci delizia con l’ennesima avventura tragicomica. E infine Valeria dà voce alle case editrici di piccole dimensioni con un libro pubblicato da Carta Canta.
Baci da 100 dollari
E’ più felice un uomo ricco o un uomo innamorato? E’ meglio credere a una brutta verità o a una bella bugia? Questa è una delle domande che si pone lo scrittore Kurt Vonnegut nelle sue raccolte di racconti. Quella che Maria preferisce e di cui ci legge uno stralcio per Voci dall’Italia si intitola Baci da 100 dollari e l’ha avuta in regalo da Simona.
Se non c’è l’intenzione, il resto non conta
L’intenzione è il primo istinto dell’uomo, l’intento di compiere un’azione. Se non c’è l’intenzione, il resto non conta. Questo è il succo del ringraziamento del giorno di Alessandra Pagani: parlare dell’intenzione di compiere azioni che fanno stare bene, intenzione di gratitudine in una società che ci spinge a pensare solo a noi stessi, che vede la gratitudine come qualcosa di frivolo. Naturalmente, Alessandra non la pensa così: la sua intenzione è quella di coltivare la gratitudine, che è stata il motore di questo podcast, dove lei ha trovato un gruppo di persone che l’hanno accolta e fatta sentire coccolata.
Il congedo di Massimo e di Paola
In questa puntata in cui ci si inizia a salutare, Massimo, famoso per i suoi in bocca al lupo alla romana, saluta il pubblico di Voci dall’Italia perché questo sarà il suo ultimo intervento. Il suo ringraziamento va in primis a Simona, la mente fautrice di questo percorso e anche alla professoressa del podcast, Paola, che non ha potuto essere presente in questa puntata per problemi odontoiatrici. Ce l’abbiamo fatta, daje a tutti e arrivederci Massimo!
Casi umani in farmacia e dove trovarli
Dopo il congedo di Massimo, ecco che ritorna Marco. Il nostro edicolante di provincia si è fatto conoscere per le sue avventure tragicomiche che gli capitano con le donne, dalla bambina a cui rubava il cappello per scherzo, alle donne incinte a cui suggerisce di chiamare il nascituro col suo nome, per poi dire di chiamarsi Asdrubale; e che dire anche dell’equivoco avuto con una signora che lo accusava di aver trattenuto la figlia nel retrobottega dell’edicola (quando in realtà, la ragazza voleva solo usare la fotocopiatrice). Oggi lui ci racconta un’avventura avuta in farmacia con una donna che si lamentava del suo peso e della sua altezza: diceva di aver perso un chilo, ma di non essere certa della sua altezza (si era pesata su una bilancia che aveva anche il misuratore d’altezza). Lui stava per dirle che le avrebbe tirato un pugno in testa per recuperare quei centimetri. Fortunatamente ha tenuto la bocca chiusa, perché c’erano troppi testimoni!
Violette Ailhaud come la regina Ipsipile
Nel 1852 Luigi Napoleone Bonaparte, nipote di Napoleone I e imperatore di Francia col nome di Napoleone III, aveva fatto deportare tutti gli uomini che popolavano un villaggio dell’Alta Provenza che si dichiarava fieramente repubblicano. Così,tutte le donne del villaggio avevano deciso di dividersi il primo uomo che sarebbe capitato nelle loro terre. Questo racconto che sembra riecheggiare il mito di Ipsipile, regina dell’isola di Lemno che era abitata da sole donne, si intitola L’uomo seme ed è autobiografico: l’autrice e protagonista al tempo stesso è la scrittrice Violette Ailhaud che vi ha trasposto un episodio incredibile ma reale, della sua giovinezza. Il racconto è stato letto da Marina.
La voce delle piccole case editrici: Carta Canta con Dario Pontuale
Tutti noi conosciamo i colossi dell’editoria, come Mondadori, GEMS, Hoepli, eccetera; ma nessuno dà voce alle case editrici di modeste dimensioni. Ci pensa Valeria, leggendo l’incipit di un romanzo pubblicato dalla casa editrice Carta Canta: tale romanzo s’intitola Nessuno ha mai visto decadere l’atomo di idrogeno. L’autore ce l’ha già fatto conoscere la stessa Valeria in una puntata precedente: è Dario Pontuale, scrittore, critico letterario e bibliotecario, di cui Valeria aveva letto La Roma di Pasolini. Dizionario urbano.
Potete riascoltare qui questa puntata di Voci dall’Italia.