Articolo a cura di Isacco Piroddi
Le lezioni di vita di una nonna, amicizie ritrovate, un sogno bibliofilo, i saggi insegnamenti del professor Keating e un quartiere romano. Questi sono i temi trattati dai lettori del “gruppo bello” che sono intervenuti nella nona puntata del podcast Voci dall’Italia. Infatti è grazie a loro, che Simona e Nereia, hanno potuto portare avanti il loro progetto, il cui mentore è Alessandra Pagani, col suo ciclo 100 Happy Days dedicato alla gratitudine e alla felicità.
Sette abbracci e tieni il resto
Nel marzo di un anno fa, l’Italia ha arrestato i propri motori a causa di una pandemia da Covid. Su una questione medici e scienziati sono stati molto chiari: ridurre i contatti umani e, soprattutto, evitare baci e abbracci. Rendere illegale un gesto naturale d’affetto è stato uno shock per tutti. Ma torneremo ad abbracciarci? Lo scrittore Stefano Tofani, ha cercato di darci questo auspicio attraverso il suo ultimo romanzo, Sette abbracci e tieni il resto. Pubblicato nel 2019 da Rizzoli e finalista al Premio Bancarellino 2020, il romanzo racconta le vicende di un adolescente fragile, la cui nonna chiedeva abbracci in cambio di qualsiasi pensiero gentile. L’autore ritiene questo romanzo molto indicato per la situazione in cui ci troviamo a causa del virus. Lo dimostra il brano che ci leggerà nel suo intervento. Torneremo ad abbracciarci, bisogna solo avere pazienza e speranza.
L’amico ritrovato
Si dice che le amicizie nate nell’infanzia e nell’adolescenza, durino per tutta la vita. Anche quando si pensava di averle perse. Questo è lo spunto che ci fornisce oggi Alessandra Pagani nella sua riflessione quotidiana dei 100 Happy Days. Infatti è stata contattata in pieno lock-down da due amiche di scuola. E il loro rapporto non è affatto cambiato a distanza di anni, perché hanno riso e scherzato come quando erano ragazze. I rapporti di amicizia veri infatti sopravvivono, anche se si prendono strade diverse. Per questo Alessandra ci invita a essere grati a queste relazioni di infanzia e adolescenza, sia perse, sia ritrovate, che possono risorgere proprio durante un periodo di distanziamento sociale.
La gioia della quotidianità familiare. Un miracolo dello smart working?
Didattica a distanza e lavoro agile. Questi sconosciuti hanno prepotentemente stravolto le nostre vite, fermate dal Covid. Le scuole e le aziende incentivano il lavoro e la didattica da casa. Ma siamo sicuri che questa rivoluzione abbia aspetti solo negativi? La testimonianza di Francesca, da Roma, dimostra l’esatto contrario. È una rarità, al giorno d’oggi, che tutta la famiglia si ritrovi insieme a tavola per il pranzo. Succede solo nei weekend, perché durante la settimana si lavora e si torna a casa solo di sera. Eppure, durante il lock-down, Francesca ha ritrovato la gioia della convivialità familiare. Tutto grazie al tanto osteggiato lavoro agile.
Una biblioteca in casa
Siamo in una società dove quasi nessuno legge. Eppure i libri fortificano la mente e sono l’unico svago sensato durante questo lock-down. C’è anche qualcuno che sogna di avere una vera libreria dentro casa. Non il mero scaffale di libri, ma libri in ogni dove. Ne è un esempio Marina, che ci parla dalla Capitale. Lei ama i libri, è una lettrice forte e sogna di avere una biblioteca in casa. Affida a Voci dall’Italia un pensiero rivolto a una sua cara amica, che è una bibliofila e ha una casa piena di libri in ogni recesso. E infatti Marina si augura di ritornare in quella casa, quando questa emergenza sanitaria finirà.
Oh Capitano! Mio Capitano!
Cogli l’attimo. Cogli la rosa quand’è il momento. Elisabetta, dal Piemonte, ci presenta un vero cult della storia del cinema: L’attimo fuggente. In questo periodo siamo tutti soggetti a restrizioni. Ma dobbiamo inseguire i nostri sogni. Ed è proprio questo il messaggio di Robin Williams, nei panni di un professore di lettere anticonformista e sognatore. Egli invita i suoi allievi a vivere la vita giorno per giorno, minuto per minuto e a inseguire i loro sogni. La sua didattica anticonvenzionale contagia un ragazzo incapace di confrontarsi col suo severo padre. Pur di coltivare la sua passione per il teatro, andrà contro il padre e compirà un gesto estremo. Questo comporterà l’allontanamento del professore. Ma l’ascoltatrice ritiene che ci sentiamo un po’ tutti, in questo periodo, sia come il professor Keating, sia come Neil Perry.
Caproni e Monteverde Nuovo
Finisce la puntata Valeria, che torna a parlare del quartiere romano di Monteverde Nuovo. Se nella scorsa puntata l’aveva fatto attraverso la voce di Pier Paolo Pasolini, ora è il turno di un altro suo abitante illustre: il poeta Giorgio Caproni, che si incontrava in quelle vie con altri scrittori come il già citato Pasolini, ma anche Emilio Gadda, autore del Pasticciaccio brutto di via Merulana. Per rendere omaggio a Caproni, Valeria recita due poesie dedicate alla strada romana dove viveva il poeta, via Pio Foà.