Libri o audiolibri? Precisini o barbari? Arriva la prima risposta alla domanda che Alessandra Pagani aveva lanciato nella scorsa puntata. Per i 100 happy days, Alessandra parla di gratitudine per i gatti, attraverso un romanzo di Peter Gethers. L’Oriente è al centro dell’intervento di Maria, attraverso i racconti di uno scrittore giramondo: in questa puntata la nazione esaminata è la Corea. E mentre Valeria presenta il terzo in lista della dozzina di Stregati del 2020 (Alessio Forgione col romanzo Giovanissimi), Marina, romana di adozione, ma siciliana di origine, commemora un evento che ha sconvolto l’Italia nel 1992: la strage di via D’Amelio.
Libri o audiolibri? Precisini o barbari? Risponde il giornalaio
Marco, il giornalaio del Napoletano, è il primo a rispondere all’appello lanciato da Alessandra Pagani nella scorsa puntata. Lui non ama gli audiolibri moderni, preferisce gli autori più classici. Quanto all’approccio coi libri, sta dalla parte dei precisini. Non ama le sottolineature e le orecchiette: i libri in casa sua sono immacolati come se fossero stati appena comprati in libreria. Usa anche un segnalibro che in realtà era un invito di compleanno da parte di una sua cotta adolescenziale.
Volevo un gatto nero
Secondo un luogo comune, un gatto è molto meno impegnativo da accudire, rispetto a un cane. In realtà questo è un errore madornale, come spiega Peter Gethers nel libro Il gatto che andò a Parigi, che ci viene letto da Alessandra Pagani nel suo spunto di gratitudine per i 100 happy days. La stessa Alessandra, avendo una casa in campagna, è cresciuta a contatto con cani e gatti, ha una predilezione per i gatti neri e ha avuto una gatta tricolore da cui è stata scelta come padroncina. Il libro che ha letto insegna come prendersi cura dei gatti.
L’estremo Oriente
Dopo l’amore per i gatti è il turno dell’Oriente. Maria, da Roma è affascinata dall’Oriente; non da quello dipinto dalla globalizzazione, ma dal vero Oriente, quello visto nei diari di viaggio. A tal proposito ci presenta uno scrittore francese giramondo, Pierre Loti, i cui viaggi in giro per il mondo, gli hanno ispirato diversi romanzi, tra cui Pescatore d’Islanda. Ma non è sull’Islanda l’estratto che Maria ci leggerà; parla invece della Corea.
Strage di Capaci e di via D’Amelio, io c’ero
Questa puntata di Voci dall’Italia è stata registrata il 23 maggio 2020. Come tutti sanno, in quella data si ricorda un evento che, nel lontano 1992, aveva sconvolto tutta l’Italia: le stragi mafiose di Capaci e di via d’Amelio, nelle quali hanno perso la vita i magistrati antimafia Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Marina, che vive a Roma, ma è siciliana, ricorda questo evento drammatico pronunciando la fatidica frase “io c’ero”. Infatti, nel 1992, lei era studentessa universitaria a Palermo e può testimoniare quel terribile attentato mafioso. Io c’ero, dice Marina. Io ero lì.
La dozzina degli Stregati: Alessio Forgione
Valeria Natalizia continua la rassegna dei candidati dello Strega: il terzo in lista, dopo Marta Barone e Sandro Veronesi, è Alessio Forgione. Tra i candidati, lui è quello più giovane e il libro che presenta si intitola Giovanissimi ed è pubblicato da NN Edizioni, casa editrice che piace molto a Valeria. Si tratta di un romanzo sulle prime volte adolescenziali, raccontate attraverso le vicende di un ragazzo pessimo a scuola, ma brillante promessa del calcio, che prova un vuoto interiore, nonostante le sue vittorie sul campo.
Potete riascoltare qui, la puntata 68 di Voci dall’Italia.