Continua il nostro viaggio attraverso i diari: questa volta è il turno del diario di memorie infantili scritto da José Saramago, autore del romanzo Cecità. Lo spunto di gratitudine proposto da Alessandra Pagani è dedicato ai romanzi erotici, finora mai contemplati dal gruppo di lettura di Casa Sirio. Torna il discorso sulla poesia comunicata attraverso la musica, col racconto di Guido Mazzoni, raccontato da Anna. Simona racconta un aneddoto di ordinaria amministrazione da fase 2, citando una frase monito. E infine si commemora il compositore Ezio Bosso, scomparso nel maggio 2020, con una sua poesia sulla fragilità della vita e l’incertezza del domani, letta da Valeria Natalizia.
Le piccole memorie, di José Saramago
Tornare nei luoghi dell’infanzia, ripercorrere la poesia del contatto con la natura. Cavalcando l’onda dei diari e delle memorie, Marina legge un estratto dal libro Le piccole memorie, pubblicato da Einaudi nel 2007 e scritto da José Saramago, scrittore portoghese vincitore del Nobel per la letteratura nel 1998.
Letteratura erotica, questa sconosciuta
In 60 puntate di Voci dall’Italia sono stati esplorati i più disparati generi letterari, dalla poesia, ai diari, alla narrativa. Ma dov’è finita la letteratura erotica? Questo genere, che pure ha la sua importanza, non è stato mai esplorato. Ci ha pensato Alessandra Pagani, che in questa puntata, cita alcuni romanzi erotici, tra cui 50 sfumature di grigio. Infine, chiede al pubblico se ha mai letto o conosce altri romanzi erotici.
I cantautori: cantanti o poeti? Patty Smith a un festival in Lazio
Anna, da Caserta, legge, come aveva promesso qualche puntata fa, un racconto di Guido Mazzoni sulla poesia contemporanea. Il racconto è ambientato a un festival laziale di poesia contemporanea nel quale figura, tra i concorrenti, la cantante Patty Smith. Si presenta anche un’adolescente napoletana che, parlando un po’ in dialetto e un po’ in gergo, reclama il proprio diritto a esprimersi, con la complicità e il favore del pubblico, nonostante la reticenza della giuria. Anna riflette su questo racconto, riprendendo il suo pensiero sulla poesia come arte poco praticata ma molto conosciuta dalle nuove generazioni e ricollegandosi a un intervento di Massimo che affermava la trasmissione della poesia attraverso la musica. E, secondo Anna, Massimo ha ragione, perché le canzoni di molti cantautori sono equiparate a vere e proprie poesie. Basti pensare a Guccini, De André e molti altri.
Le galline ti stanno guardando!
Un curioso aneddoto raccontato da Simona durante una giornata da fase 2. Simona è in fila davanti a una boutique, mentre attende il suo turno per ritirare la spesa. Esce di casa trasandata e trafelata, ripetendo tra sé la frase “le galline ti stanno guardando!” che si usa come monito per le persone che hanno atteggiamenti strani (come andare in giro trasandati o camminare per strada guardando il cellulare. Arriva al negozio ma si accorge di aver dimenticato a casa la mascherina. Quindi, ripetendo la fatidica frase con molto livore in corpo, deve rifare tutto lo slalom in strada. Il suo animo si placa quando vede un ragazzo che fa attività motoria in strada, leggendo un libro.
In memoria di Ezio Bosso
Il 15 maggio 2020 ci ha lasciati Ezio Bosso, compositore e direttore d’orchestra, portato via a soli 48 anni da una malattia neurodegenerativa. Valeria Natalizia gli rende omaggio con una sua poesia, intitolata Io li conosco i domani che non arrivano mai, componimento sulla fragilità della vita, l’incertezza del domani e la possibilità di riscatto quando tutto sembra perduto. è una poesia particolarmente emblematica per la situazione di incertezza causata dalla pandemia. La riportiamo per intero.
Io li conosco i domani che non arrivano mai
Conosco la stanza stretta
E la luce che manca da cercare dentro
Io li conosco i giorni che passano uguali
Fatti di sonno e dolore e sonno
per dimenticare il dolore
Conosco la paura di quei domani lontani
Che sembra il binocolo non basti
Ma questi giorni sono quelli per ricordare
Le cose belle fatte
Le fortune vissute
I sorrisi scambiati che valgono baci e abbracci
Questi sono i giorni per ricordare
Per correggere e giocare
Si, giocare a immaginare domani
Perché il domani quello col sole vero arriva
E dovremo immaginarlo migliore
Per costruirlo
Perché domani non dovremo ricostruire
Ma costruire e costruendo sognare
Perché rinascere vuole dire costruire
Insieme uno per uno
Adesso però state a casa pensando a domani
E costruire è bellissimo
Il gioco più bello
Cominciamo…
Questo è tutto per la puntata 61 di Voci dall’Italia, che potete riascoltare qui.