Questo matrimonio non s’ha da fare. Possiamo sintetizzare in questo modo l’apertura della puntata 56 di Voci dall’Italia, che cita nuovamente il capolavoro di Manzoni, odiato dagli scolari e amato quando lo si rilegge. Si torna anche su un altro argomento che circolava nei precedenti capitoli del podcast, ossia i libri mai letti, di cui però si sono visti i film derivati. Torna la scrittura e la lettura dei diari, con una nuova componente della famiglia di Voci dall’Italia, le agende di Marina e un inedito diario del pittore Pontormo. Alessandra Pagani dedica la gratitudine del giorno alle letture che ci hanno caratterizzato la nostra infanzia, condividendo anche l’ironia espressa da Simona nella scorsa puntata sulle lettere di Seneca a Lucilio. E infine, una serie di battute recitate da Maria e una poesia di Pasolini sulla figura della mamma.
Buon ascolto a tutti con la puntata 56 di Voci dall’Italia.
Botta e risposta
Un botta e risposta apre questa puntata di Voci dall’Italia. Lo conduce Paola da Messina, per rispondere ad alcune domande dei suoi colleghi nelle precedenti puntate. Risponde a Marina sulla questione de I promessi sposi, dichiarando di aver riscoperto il romanzo manzoniano, dopo averlo riletto al di fuori dalla scuola. Alla domanda di Marco sui film tratti da libri, visti senza aver letto i libri originali (Marco aveva fatto l’esempio di Dracula) risponde citando gli sceneggiati TV in bianco e nero degli anni Sessanta. Infine replica ad Alessandra sulla scrittura a mano, dichiarando di essere pure lei una scrittrice di diari.
Le letture dell’infanzia e della giovinezza
Ognuno di noi, nella sua infanzia e nella sua giovinezza, ha letto libri che l’hanno accompagnato anche in età adulta. È il caso, per esempio delle Epistulae ad Lucilium di Seneca, che hanno accompagnato Alessandra Pagani per tutta l’adolescenza, dalla scuola media al liceo classico, con un professore di latino e greco che faceva tradurre Seneca a volontà. La gratitudine di Alessandra è dedicata ai libri che si leggono nell’infanzia e che vengono visti sotto una luce completamente differente quando li si rilegge da adulti. Basti pensare all’esempio di Seneca riportato da Simona nella scorsa puntata di Voci dall’Italia e citato in questa puntata da Alessandra. Infine Alessandra pone al pubblico un nuovo quesito, chiedendo quali sono stati i libri che hanno accompagnato l’infanzia.
Voce nuova, vita nuova
Una nuova voce è entrata nella famiglia di Voci dall’Italia. Si chiama Amina e parla da Siena. Anche lei, come Alessandra, ha letto Diario di Anna Frank ed è una scrittrice di diari. Ne aveva scritto uno quando era giovane, ma poi l’ha cestinato, perché non ci si ritrovava, rileggendolo con occhi di persona adulta. In seguito, per un periodo, ha avuto l’abitudine delle agendine, su cui scriveva i promemoria, i film che vedeva e varie note (altra passione in comune con Alessandra). Infine, ha tenuto un diario durante la fase acuta della pandemia, come ha testimoniato nel suo primo intervento.
Il diario di Pontormo e almanacchi social
Chi avrebbe mai pensato di incontrare, tra gli scrittori di diari, anche un pittore? Aria Luce, che parla da Venezia, rimane sul tema dei diari, presentandone uno d’eccezione: il diario di un pittore. Lei, che non è una scrittrice di diari, come altre contribuenti di Voci dall’Italia, ha letto un diario scritto da Pontormo, uno dei suoi pittori preferiti. Nel suo diario, l’artista si raccomanda di seguire periodi di digiuno per far fronte agli influssi negativi della luna, degli umori e dell’umidità in inverno. Un diario che rispecchia un po’ un’abitudine di Aria Luce: scrivere sui social brevi annotazioni sui colori e sulle sensazioni che percepisce, affacciandosi alla finestra nei giorni di quarantena.
Nessuno tocchi le mie agende!
Come sappiamo, Marina è una penna vivente. Abituale scrittrice di diari in età adolescenziale, da adulta è passata alle agende. Per un certo periodo, ora scemato, ha collezionato diverse agende su cui prendeva appunti. Tutt’ora le conserva, impedendo persino che, inseguito a un trasloco, gliele facessero buttare via. Per quanto riguarda la lettura di diari, non è una lettrice abituale di diari, escluso quello di Anna Frank, che non va considerato, perché è un classico noto a tutti.
Ride bene chi ride ultimo
Dopo aver parlato di diari in lungo e in largo, è il momento delle frasi matte da legare alla Stefano Bartezzaghi. Maria, nel suo intervento, che segue quello di Marina, elenca una serie di modi di dire parodiati del tipo: una mela al giorno toglie il medico di torno, una cipolla al giorno, toglie tutti di torno; la differenza tra un genio e uno stupido è che il genio ha dei limiti; e altre chicche simili per far divertire.
La mamma è sempre la mamma
Questa puntata è stata registrata il giorno successivo alla festa della mamma. Per ricordare questa festività, Valeria Natalizia legge un estratto da una poesia di Pier Paolo Pasolini, intitolata Supplica a mia madre. Un modo per celebrare il valore delle mamme anche in pandemia.
Potete riascoltare qui, la puntata 56 di Voci dall’Italia.