Felicità. Tutti ne sentiamo la mancanza, con le notizie raccapriccianti sui contagi e sui decessi provocati dalla pandemia dal COVID-19 e la noia della quarantena forzata. Ci pensa la puntata 48 di Voci dall’Italia a parlare di felicità, con la lettera F del Catalogo della gioia, scritto dalla più volte citata Antonella Anedda e con una frase di un filosofo giapponese, presidente della setta buddista Soka Gakkai, citato da Alessandra Pagani nella sua pillola di gratitudine. Torna il libraio di San Jordi con Irene. Infine, c’è spazio per una novella di Marcovaldo e una canzone di Claudio Baglioni.
Dal Catalogo della gioia: la lettera F
Felicità. La cerchiamo e non arriva, non la cerchiamo e si palesa. Ne sentiamo tanto la mancanza a causa degli orrori della pandemia. La felicità va ascoltata e coltivata, perché rimanga a lungo nel nostro io. Alla felicità è dedicata la lettera F del Catalogo della gioia, di Antonella Anedda, più volte citato in questo podcast. In questa puntata ne parla Federica, da Roma, che dedica la F di felicità agli amici Orso e Maria.
L’arte dell’abbraccio. L’importanza di costruire legami.
Quanti libri universalmente conosciuti non abbiamo mai letto? Questa puntata è stata registrata il 3 maggio 2020, nell’anniversario della vittoria del premio Pulitzer da parte del celebre romanzo Via col vesto. Alessandra Pagani, che dedica questo spunto di gratitudine ai libri belli, ai libri che tutti conoscono ma quasi nessuno legge, non ha mai letto Via col vento e neppure Guerra e pace. Quindi ci chiede quali libri universalmente noti non abbiamo mai letto. Conclude il suo intervento leggendo una riflessione sulla lettura, opera di Daisaku Ikeda, filosofo e attivista giapponese, ex presidente del movimento buddista Soka Gakkai diffuso in diversi Paesi del mondo, anche in Occidente (in Italia, tra i suoi seguaci, si annovera uno storico nome del calcio, Roberto Baggio). La frase è tratta da L’arte dell’abbraccio e parla della lettura come arte della felicità e silenzio della grandezza. Leggere buoni libri e criticare quelli cattivi, ci aiuta a costruire legami nella vita.
Il libraio di San Jordi e libri inaspettati
Irene, da Barcellona, torna a parlare della festa di San Jordi per soddisfare una curiosità dei suoi amici del gruppo di lettura, ovvero, quale libro ha ricevuto dal libraio in bicicletta. Ha ricevuto un romanzo thriller, pur non essendo una lettrice abituale di questo genere di romanzi. Non ha ancora finito di leggerlo, ma per ora lo giudica interessante. San Jordi è un’occasione in cui si ricevono libri che mai si sarebbe pensato di leggere.
La gratitudine per la voce
Imitando Alessandra, Massimo,da Roma, esprime gratitudine per la voce e il desiderio di sentire mille voci. Perché in questo periodo di isolamento forzato e distanziamento sociale, la voce è come un abbraccio.
La città tutta per lui
Un’immagine caratteristica della quarantena forzata è rappresentata dalle grandi città deserte. Se da un lato, il paesaggio della città deserta permette di apprezzarne il silenzio, senza tutta la frenesia della vita cittadina, il rovescio della medaglia è rappresentato dalla desolazione che le città vivono a causa della pandemia. A Francesca, che parla da Roma, la città deserta ha riportato alla mente un brano tratto dal capolavoro di Italo Calvino Marcovaldo, precisamente la diciottesima novella, che si intitola La città tutta per lui. Nel ciclo stagionale che fa da sottotitolo al romanzo (Le stagioni in città) la stagione presentata è quella estiva. Marcovlando cammina nella città deserta, immaginandosi in mezzo alla natura, finché non si imbatte in una troupe televisiva che sta girando un servizio giornalistico e la città che lui aveva sognato, torna a essere quella di tutti i giorni.
Porta Portese
Chi, in tempo di pandemia, non sente la mancanza dei mercatini? Luoghi di vendita e di aggregazione, che l’isolamento forzato ha costretto alla chiusura. Non sono famosi soltanto i mercatini di Natale in Trentino-Alto Adige o l’Artigiano in Fiera che si svolge a Milano, sempre verso Natale. Valeria Natalizia ci parla, in chiusura di puntata, dei mercatini romani di Porta Portese, auspicandone la riapertura a fine pandemia. Per chiudere in bellezza la puntata, ci canta un frammento della canzone che Claudio Baglioni ha dedicato ai e questi mercatini romani.
Per riascoltare la puntata 48 di Voci dall’Italia, seguite questo link.