Siamo alla trentottesima puntata di Voci dall’Italia, registrata nel giorno di san Giorgio. Il santo patrono d’Inghilterra è celebrato anche a Barcellona con la festa del libro e del lettore, tradizione catalana di cui ci dà testimonianza Irene. È poi la volta di Israele e Palestina, con una testimonianza di un palestinese cresciuto in Israele. E infine, l’appuntamento con Shakespeare: Valeria Natalizia leggerà il sonetto 75 del noto drammaturgo. La riflessione di Alessandra Pagani per i 100 happy days parla della gratitudine per il denaro, citando l’accademico israeliano Harari.
San Giorgio tra rose e libri
Il 23 aprile si festeggia san Giorgio. Egli non è solo il santo patrono d’Inghilterra e il cavaliere che uccide il drago e libera la principessa. Infatti, nella città di Barcellona, in occasione del suo onomastico ricorre la festa del libro e del lettore. A Barcellona è tradizione che, nel giorno di san Giorgio (in catalano, san Jordi) uomini e donne si regalino a vicenda rose e libri. Irene, coautrice di Voci dall’Italia, che vive a Barcellona, ci rende partecipi dii un’iniziativa di libri spediti a domicilio da un libraio che gestiva una piccola libreria di quartiere e che si era “reinventato” per sopravvivere alle chiusure imposte dalla pandemia.
Da animali a dei. Breve storia dell’umanità
Lo spunto di gratitudine che Alessandra Pagani propone per questa puntata è molto particolare, perché parla di gratitudine per il denaro. Un bene tanto prezioso, quanto tabù. Yuval Noah Harari, accademico israeliano ne racconta la nascita in un saggio sulla storia dell’homo sapiens, intitolato Da animali a dei. Breve storia dell’umanità. Secondo Harair, il denaro, nato nell’Oriente antico, per la precisione all’epoca dei Sumeri, è stato coniato come un sistema di massima fiducia tra gli esseri umani. Eppure, intorno a esso girano parecchi pregiudizi. Ostentato come simbolo di una società materialista e avara (basti pensare al Canto di Natale di Charles Dickens, al cui protagonista è ispirato il ricco e avaro Zio Paperone), è anche la causa della bassa alfabetizzazione finanziaria delle donne italiane, discriminate nel mondo lavorativo e finanziario. Proprio alle donne è anche rivolto lo spunto di gratitudine proposto da Alessandra.
Ultimi dispacci di vita palestinese in Israele
Nel 1948 gli ebrei proclamarono in Palestina, l’antica Terra Promessa, lo Stato d’Israele. La decisione non venne mai accettata dagli arabi, che ritenevano gli ebrei degli invasori. Sayed Kashua, scrittore palestinese cresciuto in Israele, ha dato testimonianza della sua esperienza in un libro intitolato Ultimi dispacci di vita palestinese in Israele, pubblicato da Neri Pozza. Il suo punto di vista vuole trasmettere un messaggio di speranza: l’auspicio di una futura unità linguistica e culturale tra Israele e Palestina, senza tensioni e xenofobia. Un intervento che vuole abbattere un muro di pregiudizi e si ricollega a quello precedente di Alessandra, che dà voce anch’esso a un israeliano. La testimonianza scritta di Kashua è stata espressa per bocca dell’ascoltatrice Maria.
Sonetto 75 di Shakespeare
E per chiudere la puntata, dopo due interventi che danno voce a Israele, è il turno dell’appuntamento col maggiore drammaturgo di tutti i tempi. Valeria Natalizia dedica il suo intervento all’amore, anche se non crede alle storie d’amore da film. Questo è il terzo episodio del ciclo di sonetti di Shakespeare che lei ha inaugurato. Il sonetto che lei leggerà è il sonetto 75 di Shakespeare.
Potete riascoltare a questo link, la trentottesima puntata di Voci dall’Italia.