Articolo a cura di Isacco Piroddi
Dai dilemmi esistenziali alla meditazione zen. Dalla malattia come processo di autoguarigione a scene di ordinaria amministrazione da lock-down. La fioritura di una pianta come segnale di speranza e la presentazione di una lettura per ragazzi e di un’opera teatrale del maestro drammaturgo William Shakespeare. Queste sono le tematiche della dodicesima puntata del podcast Voci dall’Italia. La meditazione porta saggezza, la mancanza di meditazione rende ignoranti. Impara bene ciò che può migliorarti e ciò che può peggiorarti.
Cosa impareremo da questa pandemia?
Quale sarà l’eredità che il coronavirus lascerà alla nostra umanità? Cresceremo? Diventeremo migliori? Questo è il grande quesito esistenziale che si pone l’ascoltatrice Francesca, da Roma. Come chiunque di noi, anche lei non ha ancora trovato una risposta a questa grande domanda. Può solo scavare dentro di sé, ascoltando le puntate del podcast Voci dall’Italia.
Essere felici nel qui e ora
Cosa si intende per gratitudine nel qui e ora? Questa domanda è stata posta ad Alessandra Pagani da un’ascoltatrice. E Alessandra è molto grata agli ascoltatori che le inviano queste domande tramite audio registrato, perché le piace interagire coi suoi follower che partecipano alla sfida annuale dei cento giorni felici. Per rispondere a questa ascoltatrice, Alessandra propone un esercizio di respirazione che gli aspiranti monaci buddisti svolgevano per la pratica meditativa. Essere felici nel qui e ora è infatti un principio del buddismo zen, molto caro ad Alessandra. L’esercizio che lei propone consiste nell’inspirare ed espirare per tre volte, proprio come nella meditazione zen.
Benattia. Significato della vita, senso della malattia e processo di autoguarigione
Non esistono malattie, ma solo benattie. Dobbiamo vedere diversamente le malattie. Col neologismo “benattia”, il medico Francesco Oliviero ci invita a vedere le malattie come un processo iniziatico, di autoguarigione. Perché solo chi si copre malato è sulla vita della guarigione. Le sue riflessioni sono scritte in un saggio intitolato Benattia. Significato della vita, senso della malattia e processo di autoguarigione, che ci presenta Aria Luce, da Venezia, nel suo intervento per questa puntata di Voci dall’Italia.
Andare a prendere il pane e trovare la fila
Abbiamo vissuto tutti, durante il lock-down, le file di attesa davanti a farmacie, edicole, supermercati e negozi di alimentari. Se si volevano fare acquisti di prima necessità bisognava attendere il proprio turno per entrare nel negozio prescelto, per favorire ingressi contingentati ed evitare assembramenti. Una cronaca di questa situazione ce la offre Marina, da Roma. Era uscita per andare a prendere il pane, ma ha dovuto desistere dopo aver visto la lunga fila in attesa alla panetteria. Ma trova anche un lato positivo in questa faccenda: aver passeggiato in una Capitale diversa da quella che siamo abituati a vedere.
La fioritura di una pianta come segno di speranza
Federica, da Roma è un’appassionata di giardinaggio. Favorita dalla stagione primaverile, ha deciso di rinvasare le piante della sua terrazza. Tra di esse c’era una pianta grassa spinosa, che aveva avuto come regalo da un’amica. Federica non è una grande amante delle piante grasse, soprattutto quelle spinose. Tuttavia non ha potuto fare a meno di notare che proprio la sua pianta spinosa aveva fiorito. E questo è stato per lei un segnale di speranza, che ha voluto lasciare alla sua amica Maria e a Orso, il suo compagno a quattro zampe, ma anche a tutte le persone che stanno affrontando l’emergenza coronavirus.
Da un romanzo per ragazzi al maggiore drammaturgo di tutti i tempi
Daniel Pennac, professore di lettere, saggista e romanziere, chiude questa puntata per bocca dell’ascoltatrice Valeria, da Roma. Ella infatti legge al pubblico un brano tratto dal romanzo L’occhio del lupo, che racconta di un singolare incontro in uno zoo, tra un ragazzino e un lupo privo di un occhio. Rivolge anche un pensiero al mondo dello spettacolo, molto sofferente per questa pandemia, anche nella giornata mondiale del teatro. E come non ricordarlo citando un maestro drammaturgo che ha fatto la storia del teatro? Naturalmente stiamo parlando di William Shakespeare: Valeria lo omaggia parlando di uno spettacolo a cui ha assistito, Le allegre comari di Windsor, che invita ad andare a vedere, quando i teatri riapriranno.
Potete riascoltare qui la dodicesima puntata di Voci dall’Italia.