Questo post è dedicato a tutti i single per scelta – degli altri –  a quelli che non trovano l’amore e anche a quelli, poverini, che non ci credono più, a tutte le amanti di uomini sposati, a quelli che sono fidanzati o sposati ma sono infelici, insoddisfatti, frustrati perchè sono intrappolati in una vita che, in fondo, non sono stati capaci di scegliersi.

L’unico vero errore, l’unica cosa falsa e disonesta, era stata semmai quella di aver scambiato Frank per qualcosa di molto più importante. Oh, per un mese o due, tanto per divertirsi un po’, poteva anche andar benissimo un giochetto del genere con un ragazzo; ma tutti quegli anni! E tutto perché, in un momento di solitudine sentimentale, tanto tempo fa, aveva trovato facile e piacevole credere a tutto ciò che a quel particolare ragazzo saltava in testa di dire, e ripagarlo di quel piacere dicendo a sua volta facili, piacevoli bugie, finché ciascuno aveva finito per dire soltanto ciò che l’altro desiderava sentire – finché lui aveva detto: “Ti amo”; lei: “Davvero, credimi, sei la persona più interessante che abbia mai conosciuto”.Che cosa ingannevole, insidiosa, lasciarsi andare a quel modo!Perché una volta che si era cominciato era terribilmente difficile fermarsi; ben presto ti ritrovavi a dire: “Mi dispiace, certo che hai ragione” e “Come sembra più giusto a te” e “Sei la cosa più splendida e preziosa che ci sia al mondo” e, prima ancora che potessi rendertene conto, tutta l’onestà, tutta la verità erano altrettanto remote e scintillanti, altrettanto disperatamente inarrivabili del mondo della gente meravigliosa».

downloadFoto di coppia

Immaginate: è la sera di San Valentino. Siete i camerieri di un ristorante alla moda in centro città. I prossimi clienti sono due giovani, trentenni, belli, eleganti. Li fate accomodare al tavolo. Notate le fedi, sono sposati. Sorridono tirando appena il labbro inferiore. Chiedono un tavolo nella zona fumatori. Osservateli bene: vi ordinano del vino e prima ancora che voi vi siate allontanati con la comanda, la mano smaltata, perfetta, di lei estrae una sigaretta e l’accendino,  lui prende l’iPhone per controllare  i social network e per vedere se quella bionda ha cambiato foto profilo. Uno dei due sta pensando “Andarmene da qui è un’idea allettante. Ma del resto, per tutta la vita, andarmene da qualunque posto mi è sempre parso allettante” e voi non riuscite a capire chi sia.

Gli anticonformisti vivono in Via della Rivoluzione 

BrooksBrothers1Frank e April Wheeler sono belli, brillanti, colti, ricchi, eleganti. Sono sposati, fanno molta vita sociale. Hanno due splendidi bambini – biondi, probabilmente. Vivono in una villetta americana, in una cittadina americana, nei ruggenti anni ’50.  Si credono migliori degli altri: pensano di essere più colti, credono di essere diversi rispetto alla massa omologata di piccoli borghesi. Si sentono anticonformisti  e criticano, con un bicchiere di whisky in mano, seduti nel salotto borghese dei loro amici, quella che chiamano, arricciando le labbra, la massa.

“La gente ha smesso di pensare, di provare emozioni, di interessarsi alle cose; nessuno che si appassioni o creda in qualcosa che non sia la sua piccola, dannata, comoda mediocrità.”

In un primo momento il titolo del romanzo italiano fu tradotto con Gli anticonformisti perchè non si riusciva a rendere l’ironia sottesa nel titolo originale. Frank e April, che si sentono anticonformisti, vivono in Revolutionary Road, la via della rivoluzione, e però non hanno il coraggio di cambiare nemmeno una virgola della loro infelice e comoda vita per non rinunciare a nessun privilegio.

Sognare e mentire 

Quando oggi, San Valentino, guarderete le coppiette felici pensate che la loro vita è  “costretta come dita dei piedi”. Il libro critica ferocemente ai valori di casa, patria, famiglia del sogno americano, e dall’altro canto Yates racconta in modo magistrale la capacità dei personaggi di autoingannarsi, la perenne insoddisfazione che provano e il rimpianto e la frustrazione per non riuscire a essere felici.  Desolante e tragica morte del sogno americano, Yates racconta di chi naviga nell’apatia e nel vuoto, vittima delle aspirazioni che la società ha deciso per lui e al contempo pienamente responsabile delle scelte che compie nella sua vita.

Nel corso del libro non riuscirete a capire se April e Frank siano due cercano di fuggire dal «disperato vuoto di ogni cosa in questo paese» o due semplici imbecilli. Non vi riuscirà, perché essi sono, contemporaneamente, sia l’una che l’altra cosa.

 Richard Yates, il cantore delle vite insoddisfatte

Per Yates come per i suoi personaggi la famiglia è il fulcro dell’esistenza. Una critica feroce del sogno americano medio, del desiderio di conformità e rispettabilità, e dell’esaltazione di quei family values che ci toccano da vicino. Uno stile di scrittura che ha influenzato tutta la generazione successiva di scrittori: limpida, asciutta, garbata. Non punta mai il dito, non alza mai i toni eppure è un libro che coinvolge e sconvolge nella sua cruda verità. Yates, il più famoso tra gli scrittori sconosciuti americani, ha influenzato generazioni di scrittori successivi (per esempio Di cosa parliamo quando parliamo d’amore di Raymond Carver ha uno stile talmente simile a quello di Yates, che si inizia a chiamare Richard Yates maestro quando è ancora in vita)

Un desiderio espresso un giorno da Yates: non voglio il successo, voglio lettori.

Alessandra Pagani si occupa di progettazione, coordinamento, supervisione e realizzazione di contenuti e progetti didattici, sia cartacei sia digitali, per l’università e la formazione accademica. Ha lavorato dal 2008 al 2020 per l’editore McGraw-Hill Education. Da gennaio 2021 è l’editor della collana Trattati e Manuali di Vita e Pensiero Editrice, casa editrice dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Dal 2016 al 2021 ha insegnato il proprio lavoro al master Professione editoria cartacea e digitale e al master Booktelling comunicare e vendere contenuti editoriali dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. È autrice di Manuale di editoria universitaria, Progettare contenuti per l’apprendimento, Editrice Bibliografica, 2020. Coordina le attività di promozione alla lettura del sito www.unalettrice.org, come Geranio, il gruppo di lettura mensile e virtuale. È autrice del podcast Voci dall’Italia, podcast nato durante il primo lockdown di marzo 2020 come proposta di Simona Scravaglieri e del gruppo di lettura Casa Sirio editore e andato in onda ogni giorno per cento giorni. Dal 2020 al 2021 ha scritto e condotto Stranger Books, programma radiofonico di libri, tecnologia e didattica su RadioActiva.

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  1. Questo libro mi affascina tantissimo, ma al tempo stesso mi spaventa al punto da non avere mai il coraggio di acquistarlo. Ho anche visto il film, quindi so cosa mi aspetta..sarà per quello che ho paura all’idea di leggerlo?

    1. beh, il film è un po’ diverso: il libro è un’esperienza che cambia qualcosa dentro di te. Ho cercato di non dire troppo nella recensione ma diciamo che Yates solleva un velo su alcune nostre vere ipocrisie: non ci sentiamo forse tutti migliori ogni tanto? anche solo noi nel nostro piccolo per i libri che leggiamo? non sei un po’ come Frank e April a non avere il coraggio di affrontare un lato imperfetto di te che questo libro potrebbe mettere a nudo? non ci sentiamo impauriti dall’idea di abbandonare la nostra comoda e magari un po’ frustrante vita? per me è uno dei Classici che ti lascerà molto.

  2. Hai pienamente ragione, sto aspettando un momento di calma interiore, ma al tempo stesso appunto so che questo libro ha il potere di distruggere quella stessa calma..

    1. Il lavoro dei libri belli è proprio quello. 😉

  3. Vidi il film tratto dall’opera alcuni anni fa (con un Leonardo di Caprio e una Kate Winslet fantastici e irriconoscibili!).. Già dalla pellicola si sentiva il peso della società che gravava su qualsiasi loro una scelta, un peso inspiegabile che si sentiva persino sulla propria bella.. non oso immaginare la lettura del libro che per questo motivo ho sempre rimandato aspettando il momento “adatto”!

    1. non c’è mai un momento adatto per leggere questo libro. Bisogna solo…leggerlo!

  4. sono molto refrattaria a leggere i libri dopo avere visto i film. E purtroppo in questo caso l’ho visto. Mi è anche piaciuto moltissimo, ma è di una tristezza la fine che non so se mi sento di riaffrontarla anche letterariamente. Però…mi sento indotta in tentazione

  5. Il finale di questo romanzo vale cento, mille, infinite esitazioni. E vale anche quel cambio di vita che, all’ultima pagina, sarà solo il vostro e sarà unico. Grazie per averlo riproposto!

  6. […] Una Lettrice, “San Valentino, un libro per quelli che lo odiano”: Frank e April Wheeler sono belli, brillanti, colti, ricchi, eleganti. Sono sposati, fanno molta vita sociale. Hanno due splendidi bambini – biondi, probabilmente. Vivono in una villetta americana, in una cittadina americana, nei ruggenti anni ’50. Si credono migliori degli altri: pensano di essere più colti, credono di essere diversi rispetto alla massa omologata di piccoli borghesi. Si sentono anticonformisti e criticano, con un bicchiere di whisky in mano, seduti nel salotto borghese dei loro amici, quella che chiamano, arricciando le labbra, la massa. […]

  7. […] San Valentino un libro per quelli che lo detestano (Revolutionary Road di Richard Yates)        […]

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