Daniela Quadri_Le Stelle di Srebrenica_unalettrice.org

Ciao, 

eccomi con una nuova recensione: ne ho moltissime in arretrato! Prima di iniziare lasciami un like di supporto sull’articolo e seguimi sulla pagina Facebook di Unalettrice.orgsulla pagina Instagram 

Quest’estate ho letto il libro Le stelle di  Srebrenica di Daniela Quadri, pubblicato nel 2016 da Leucotea Edizioni. La scrittrice Daniela Quadri partecipa al mio gruppo di 100 happy days e seguendo quello che pubblicava sui social  ho scoperto che ha scritto un romanzo. L’ho cercato su Amazon e questa è la descrizione che ho letto:

Le vite di due donne, Marta Valtorta giornalista free-lance in una piccola redazione brianzola e Elma Osmanovic arrivata in Italia per sfuggire agli orrori della guerra in Bosnia-Erzegovina, s’intrecciano casualmente. La caccia ad un piccolo malavitoso slavo, Tarik Mulavdic, boss emergente di una organizzazione criminale che traffica in droga e donne, le fa incontrare in circostanze equivoche. L’amore per Nadia, la figlia affetta da Sindrome di Down di Elma, le unirà in un legame così profondo, che Elma deciderà di svelare proprio a Marta l’orribile morte della madre e del fratello nel giorno del massacro di Srebrenica e la sua discesa nell’inferno di un bordello a Sarajevo. La prima indagine di Marta Valtorta, suo malgrado singolare e atipica Miss Marple della Brianza, si conclude con un interrogativo e un nuovo mistero.

Attratta dal titolo, l’ho acquistato.

Il titolo.

Il titolo è attraente. Provate a pronunciare tra di voi “Le stelle di Srebrenica”. Come si fa a rimanere indifferenti? La frase suona bene: parte piana, dolce e morbida (le stelle di)  ruggisce coraggiosa con la doppia R e conclude con la zampata finale che tinge di grinta e orrore l’intera vicenda.(Srebrenica) Applaudo a chiunque abbia scelto il titolo: lo trovo bellissimo.

Romanzo di guerra o saggio storico?

Srebrenica è una città della Bosnia Erzegovina che diventò, ahimè, famosa nell’estate del 1995 quando avvenne il massacro di Srebrenica: un genocidio avvenuto durante la guerra in Bosnia ed Erzegovina.  

In pratica: le truppe serbo-bosniache agli ordini del generale serbo Ratko Mladic irruppero nella cittadina di Srebrenica, assediata da tre anni, e in pochi giorni massacrarono più di 8 mila musulmani – 8.372 la cifra ufficiale – per lo più uomini e ragazzi mentre i caschi blu olandesi non alzarono un dito. Mentre migliaia di prigionieri venivano barbaramente uccisi, le Nazioni Unite non fecero nulla per impedirlo e il comandante del battaglione olandese, Thom Karremans, immortalato dalle telecamere, brindava con Mladic alla “brillante operazione militare” per la conquista di Srebrenica.

Le stelle di Srebrenica non è né un romanzo di guerra né un saggio storico. Il massacro si staglia sullo sfondo delle imprese di Marta Valtorta,la protagonista, e occupa poche pagine. La vicenda di Srebrenica non è, come il titolo può far pensare,  la vicenda centrale, anzi, il romanzo svolge un’opera importante: lascia la voglia di saperne di più. 

La protagonista, detective in gonnella.

La scrittura e la storia sono accattivanti: ho divorato il libro in pochi giorni al mare e ne ho apprezzato l’intrattenimento.  La protagonista Marta Valtorta è descritta come la Miss Marple della Brianza. Il nomignolo – probabilmente-  intende significare che è una detective in gonnella: infatti, suo malgrado, si troverà ad indagare insieme alla polizia per risolvere un mistero. Le similitudini però finiscono qui: Marta Valtorta è una giovane giornalista italiana, Miss Marple è un’anziana signora britannica. La Valtorta è dinamica ed è sempre in giro tra lavoro, amicizie, piscine, pranzi e cene, viaggi, Miss Marple era sedentaria, abitudinaria e solitaria: risolveva omicidi spiando i vicini dalla finestra, senza muoversi di casa, aiutata solo dal suo acuto spirito di osservazione dei caratteri umani.

È Marta Valtorta l’indiscussa stella del romanzo:intorno alla protagonista ruota tutto l’impianto narrativo della vicenda. La vita da cui prende avvio la storia, gli amici, i conoscenti, gli amori,  le vicissitudini, le storie che ci gettano nella guerra e nel passato…addirittura è sua la voce narrante di un soldato al fronte! Paragonarla a Miss Marple non le rende giustizia. 

Un libro dai numerosi temi.

Intorno a Marta Valtorta ruotano molte tematiche.  In linea generale a me i libri che affrontano molti temi piacciono: credo che la vita stessa sia fatta di molte sfaccettature e che i romanzi debbano immergere il lettore in un mondo particolareggiato e profondo per temi e emozioni. Succedono molte cose  e il ritmo forsennato non mi dispiace, mi fa pensare al galoppo a perdifiato di un cavallo che attraversa un paesaggio in continuo cambiamento. Come lettrice, però, ho desiderato, ogni tanto, che l’autrice rallentasse un po’ il ritmo  e procedesse al trotto leggero e poi al passo di fronte ai paesaggi più importanti: il massacro di Srebrenica  o la Sindrome di Down, tanto per citare solo due dei numerosi temi affrontati.

Attendiamo le prossime indagini di Marta Valtorta!

 

ciao!

Alessandra

www.unalettrice.org 

Seguimi sulla pagina Facebook di Unalettrice.orgsulla pagina Instagram 

 

Alessandra Pagani si occupa di progettazione, coordinamento, supervisione e realizzazione di contenuti e progetti didattici, sia cartacei sia digitali, per l’università e la formazione accademica. Ha lavorato dal 2008 al 2020 per l’editore McGraw-Hill Education. Da gennaio 2021 è l’editor della collana Trattati e Manuali di Vita e Pensiero Editrice, casa editrice dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Dal 2016 al 2021 ha insegnato il proprio lavoro al master Professione editoria cartacea e digitale e al master Booktelling comunicare e vendere contenuti editoriali dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. È autrice di Manuale di editoria universitaria, Progettare contenuti per l’apprendimento, Editrice Bibliografica, 2020. Coordina le attività di promozione alla lettura del sito www.unalettrice.org, come Geranio, il gruppo di lettura mensile e virtuale. È autrice del podcast Voci dall’Italia, podcast nato durante il primo lockdown di marzo 2020 come proposta di Simona Scravaglieri e del gruppo di lettura Casa Sirio editore e andato in onda ogni giorno per cento giorni. Dal 2020 al 2021 ha scritto e condotto Stranger Books, programma radiofonico di libri, tecnologia e didattica su RadioActiva.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: