“Non dovete dipingere le unghie. In caso contrario vi sarà tagliato un dito.” Legge talebana in Afghanistan Nella foto le mie unghie blu inchiostro dipinte da una esperta manicure cinese a Milano.
Mi hanno regalato questo libro a Natale (grazie!). Avevo letto, dello stesso autore, Il Cacciatore di aquiloni, un libro che ho molto apprezzato per lo stile semplice ma profondo e per avermi fatto capire meglio la situazione di un paese, l’Afghanistan sempre dimenticato. Mille splendidi soli riprende l’ambientazione a Kabul, in Afghanistan, terra dell’autore, prima e dopo la guerra del 1978. Rispetto al Cacciatore di aquiloni, dove tutti i protagonisti sono uomini, questa è una storia tutta al femminile. Le protagoniste sono donne e il vero protagonista della storia è l’intreccio tra i sentimenti di sostegno, rivalità, incomunicabilità, forza e incredibile riserva di coraggio che ogni donna riesce a tirare fuori nelle occasioni della vita. «Come l’ago della bussola segna il nord, così il dito accusatore dell’uomo trova sempre una donna cui dare la colpa. Sempre.» Così insegna la madre di Mariam, una figlia haram, illegittima, fin dalla sua nascita. Già da questa frase, all’inizio del libro, si capisce che la condizione in cui deve vivere la donna afgana è imparare la sopportazione e la sottomissione al dolore.
Leggendo le parole lievi che narrano fatti nudi e crudi, mi sono domandata se, in fondo, imparare la sopportazione del dolore non sia una delle prime cose che apprendono tutte le donne del mondo. Il libro, attraverso una trama scandita da vari eventi, si parla di molti generi di dolore, non sto parlando del parto. Si racconta ad esempio del dolore che procura un genitore quando delude a ripetizione, del dolore che spezza il cuore quando un amante ti lascia. Il dolore devastante di chi rimane orfano, il dolore sotterraneo e vergognoso della donna che non può avere figli. Il dolore di bruciante delusione quando l’amore della nostra vita ci maltratta, ci umilia. Il dolore della lontananza, della solitudine, del sentirsi inadeguate. Mentre leggevo dell’ascesa dei talebani in Afghanistan, dell’inizio della guerra, morti, le case e vite distrutte, la proclamazione delle le leggi talebane in Afghanistan* come “Non dovete dipingere le unghie. In caso contrario vi sarà tagliato un dito.”oppure “Non dovete ridere in pubblico. In caso contrario verrete bastonate.”, leggevo e pensavo che le donne sono così forti nel sopportare il dolore e la sopportazione del dolore fa così parte della natura femminile che hanno perso la consapevolezza di avere questa capacità arrivando a sopportare l’insopportabile. Per esempio:
Il comunicato era scritto anche su volantini che venivano lanciati per le strade. Mariam ne trovò uno in cortile.
Il nome del nostro watan è ora Emirato Islamico dell’Afghanistan. Queste sono le leggi che noi applicheremo e alle quali siete tenuti a obbedire.
Tutti i cittadini devono pregare cinque volte al giorno. Se durante l’ora della preghiera verrete sorpresi in altre attività, sarete bastonati.
Tutti gli uomini devono portare la barba. La lunghezza prescritta è di almeno un palmo sotto il mento. Se non vi conformerete a questa disposizione, sarete bastonati.
Tutti i ragazzi devono portare il turbante. Gli scolari delle scuole elementari porteranno il turbante nero, quelli delle scuole superiori bianco. Tutti gli studenti devono indossare abiti islamici. Le camicie devono essere abbottonare sino al collo.
È proibito cantare.
È proibito danzare.
È proibito giocare a carte, giocare a scacchi, giocare d’azzardo e far volare gli aquiloni.
È proibito scrivere libri, guardare film e dipingere.
Se tenete in casa dei parrocchetti, sarete bastonati e i vostri uccelli verranno uccisi.
Se rubate vi sarà tagliata la mano al polso. Se tornate a rubare vi sarà tagliato il piede.
Se non siete musulmani, non dovete praticare la vostra religione in luoghi dove potete essere visti da musulmani. Se disubbidite, sarete bastonati e imprigionati. Se verrete sorpresi a convertire un musulmano alla vostra fede sarete giustiziati.
Donne attenzione:
Dovete stare dentro casa a qualsiasi ora del giorno. Non è decoroso per una donna vagare oziosamente per le strade. Se uscite, dovete essere accompagnate da un mahram, un parente di sesso maschile. La donna che verrà sorpresa da sola per la strada sarà bastonata e rispedita a casa.
Non dovete mostrare il volto in nessuna circostanza. Quando uscite dovete indossare il burqa. Altrimenti verrete duramente percosse.
Sono proibiti i cosmetici.
Sono proibiti i gioielli.
Non dovete indossare abiti attraenti.
Non dovete parlare se non per rispondere.
Non dovete guardare negli occhi gli uomini.
Non dovete ridere in pubblico. In caso contrario verrete bastonate.
Non dovete dipingere le unghie. In caso contrario vi sarà tagliato un dito.
Alle ragazze è proibito frequentare la scuola. Tutte le scuole femminili saranno immediatamente chiuse. Se aprirete una scuola femminile sarete bastonati e la vostra scuola verrà chiusa.
Alle donne è proibito lavorare.
Se vi renderete colpevoli di adulterio, verrete lapidate.
Ascoltate. Ascoltate con attenzione. Obbedite. Allah-u-akbar.
*Citazione tratta dal libro Mille splendidi soli, di Khaled Hosseini con l’elenco delle leggi talebane in Afghanistan
Dall’intreccio di due destini, una storia che ripercorre la storia di un paese in cerca di pace, dove l’amicizia e l’amore sembrano ancora l’unica salvezza. Le storie di amore e di amicizia sono descritte in modo vivido e vi faranno commuovere:
Citazione di pagina 141
«Mi sei mancato.»
Ci fu un attimo di silenzio. Poi Tariq la guardò con una smorfia mezza scherzosa e mezza schifata. «Che tiprende?»
Quante volte lei, Hasina e Giti si erano dette quelle stesse tre parole, senza pensarci, dopo soli due o tre giorni di assenza? “Mi sei mancata, Hasina.” “Oh, anche tu mi sei mancata.” La smorfia di Tariq insegnò a Laila che i ragazzi erano diversi dalle ragazze nell’espressione dei propri sentimenti. Non esibivano l’amicizia. Non sentivano il profondo bisogno di parlarne. Laila immaginò che anche per i suoi fratelli fosse stato così. I ragazzi, aveva capito, trattavano l’amicizia alla stessa stregua del sole: ne davano per scontata l’esistenza, e traevano il massimo godimento dal suo splendore solo quando non lo guardavano direttamente.
«Volevo farti arrabbiare» si giustificò Laila.
Tariq le gettò uno sguardo obliquo. «Ci sei riuscita.»
Ma le parve che la smorfia di disgusto sul suo viso si fosse addolcita. Forse, per un attimo, ebbe persino l’impressione che il colore della sua abbronzatura si fosse incupito.
Altre citazioni di un libro che non voglio dimenticare:
“Non puoi impedirti di essere quello che sei.”
“Non si possono contare le lune che brillano sui suoi tetti, né i mille splendidi soli che si nascondono dietro i suoi muri.”
Voglio leggere altro!:
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Libri di marzo 2015 | Una Lettrice
[…] questo libro a Natale (grazie!). “Non puoi impedirti di essere quello che sei.” Qui la recensione perchè l’ho messo tra i […]
ophelinhap
Bellissima recensione di un bellissimo libro femminile e plurale.
Glenda
Brava. Mi hai fatto venire voglia di regalarlo a un uomo.
Una lettrice
grazie! mi hai lasciato veramente un bel commento 🙂