Marzo 2015 è stato un mese molto ricco e il post è un po’ lungo. Marzo per me è sempre un mese di nuovi inizi (per esempio due anni fa ho aperto questo blog) Qui racconto un po’ di fatti miei e nella seconda parte del post scrivo i commenti ai 4 libri che ho letto. Buona lettura <3

Sono andata nella sede di Google italia alla conferenza Smart Publishing. Hanno presentato un sistema cloud per editori gestito da google*.Ho scoperto che la sede non solo è bellissima ma i colori dei microfoni degli speaker sono coordinati con i colori del logo Google (foto qui). Quando sono andata in bagno ho scattato la foto che metto qui sopra: sono assorbenti! nel bagno delle donne! quando Google dice che mette al centro l’utente dice davvero!

Sono stata al Bookpride di Milano dove ho comprato un sacco di libri e me ne hanno anche regalati molti. Tutti i blogger che volevo incontrare sono andati il sabato mattina. Il sabato mattina io dormo o gioco a tennis, quindi non ho incontrato nessuno di quelli con cui ci eravamo accordati: mi dispiace e spero ci saranno altre occasioni. Comunque con calma, verso le 16,30 di sabato pomeriggio, nel momento in cui una banda musicale di 15 elementi – con tanto di trombone e tamburi – suonava passeggiando nello spazio – minimo- tra gli stand, (?!), sono andata a fare questo famoso giro al Bookpride e sono stata molto felice di incontrare e salutare Luca, Valentina, Shulim e tutti gli altri. (non mattinieri).

Sono stata alla mostra di Leonardo da Vinci: è una mostra interattiva e multidisciplinare dedicata a Leonardo artista e ingegnere. Molto bella e la consiglio. (l’hanno già prolungata due volte quindi siamo tanti a consigliarla, direi) La foto qui sopra è la Galleria Vittorio Emanuele di Milano vista dall’alto alle 21 di sera. Una visuale alquanto insolita ed esclusiva per vedere la galleria che si può ammirare dalle finestre del palazzo in cui è ospitata la mostra (che chiude alle 23). La foto, scattata da me, fa un po’ schifo perché non ho osato aprire la finestra prima di scattarla: se andrete a visitare la mostra vi godrete uno spettacolo migliore di quel che ho ripreso io!.

Leonardo era prolifico sia come ingegnere che come pittore: ci vuole tempo per apprezzare tutta la mostra. Se avete poco tempo fate un veloce giro esplorativo e poi scegliete le cose che vi interessa di più scoprire e concentratevi su quelle. Per esempio io e Max abbiamo fatto un giro completo poi ci siamo concentrati su Leonardo Artista. Abbiamo giocato a dipingere l’Ultima cena con uno schermo interattivo. Funziona come un videogioco di ruolo dove devi trovare gli indizi prima di poter dipingere l’opera. Tu sei Leonardo e ogni volta che scopri un indizio vai avanti nel gioco: devi cercare i pennelli, le corde, i ponteggi e tutti gli strumenti che servono per dipingere l’Ultima Cena. Questo modo è molto intelligente perché fai una specie “restauro digitale” dove è possibile ammirare particolari e colori che sono andati sbiaditi nel tempo. Operativamente ci si mette in piedi davanti a uno schermo cliccabile, si gioca uno o due per volta e quindi se andate in un giorno dove c’è molta gente rischiate di non riuscire a giocare. Ho giocato anche con la Gioconda e il suo restauro. Se, invece, preferite le opere di Leonardo ingegnere potete guardare oltre 200 macchine interattive e modelli fisici che non sono mai stati ricostruiti prima d’ora come il Leone Meccanico, il Sottomarino meccanico e la Macchina volante di Milano. Se volete potete giocare anche a costruire questi: la macchina volante di Milano è una figata unica e se immaginate a Leonardo che la progetta avrete voglia di mettervi a urlare “sei un cazzo di genio, Leonardo”. Poi se vi piacciono ci sono anche tutte le armi, gli strumenti musicali etc vabè ora la pianto perché in questo post volevo parlare di libri e non di Leonardo. Clicca qui per le informazioni sulla mostra.
il 28 marzo sono stata invitata all’inaugurazione del Mudec (grazie!bellissimo posto) di cui seguirà – presto – un bel post fotografico.
A Marzo ho letto 4 libri.
- Mille splendidi soli, di Khaled Hossein
- Salone per signora, Erica Barbiani
- Mentre la città bruciava Shulim Vogelmann
- L’ultima lettera d’amore Jojo Moyes
Come al solito li commentiamo con la legenda.
LEGENDA
*: lasciamo perdere
**: fosse stato uno sconosciuto non l’avrebbero pubblicato.
***: libro godibile/carino
****: libro che lascia qualcosa/ha un plus
*****: #LIBRIBELLI libri che hanno sempre qualcosa da raccontare, che rimangono nel tempo.

Ho letto Mille splendidi soli, Khaled Hosseini. Mi hanno regalato questo libro a Natale (grazie!). “Non puoi impedirti di essere quello che sei.” Qui la recensione perchè l’ho messo tra i #LIBRIBELLI

Ho letto Erica Barbiani, Salone per signora. L’ho acquistato al BookPrideMi e l’ho divorato in un paio di giorni – complici anche 7 ore di treno consecutive. E’ un libro di esordio di Erica Barbiani e l’ho scelto perchè ho aperto una pagina a caso e mi ha convinto il modo in cui erano scritti i dialoghi. Intrattenimento piacevole, è ricco di humor, ci sono delle situazioni che mi hanno strappato qualche risata. Mi sono piaciuti gli intrecci assurdi – c’è tutta una storia sui peperoni transgenici che aumentano l’energia sessuale. C’è un salone da parrucchieri, un convento, questi famosi peperoni, una gara internazionale di parrucchieri, una giornalista che è una scopa in culo come alcune giornaliste milanesi…***: libro godibile/carino

Ho letto Mentre la città bruciava di Shulim Vogelmann. Mi è piaciuto, davvero molto, sia per la freschezza e la vitalità con cui è scritto, sia perché affronta una tematica spinosa in modo diretto e semplice. Un ragazzo ebreo italiano, Shulim, va in Israele dopo la maturità, per imparare l’ebraico e riflettere su cosa significhi essere ebrei oggi. Sarà che Shulim è nato due anni prima di me, in Italia come me, ma io, che non sono ebrea, mentre leggevo mi sono trovata a riflettere con lui sull’ebraismo, su Israele, sulla Palestina e su tutta una serie di questioni talmente intricate, spinose e dolorose che tendiamo a non affrontare mai…a torto. Mi è piaciuto Mentre la città bruciava: è un viaggio durante il quale l’autore ti prende per mano e ti fa conoscere Israele. Diciamo che avere una persona così vicina per età e nazionalità che spiega in modo emotivo perché Israele deve esistere è un’opportunità da non perdere. E anche le domande più faticose, che rimangono molto faticose e a cui è impossibile rispondere, assumono una forma più lieve quando sono espresse da uno simile a te, e che come te, non si accontenta delle prime facili risposte.
****: libro che lascia qualcosa/ha un plus
Qui un po’ di foto che ho fatto, con l’iPhone, nel mio viaggio attraverso Israele nel 2012. Così vi fate un’idea.











Ho letto L’ultima lettera d’amore di Jojo Moyes. Il libro mi è stato regalato al BookprideMi. Non avrei mai comprato un libro con questa copertina perchè mi ricorda un Harmony e gli Harmony mi annoiano. Quando leggi un Harmony sai che ti troverai di fronte a due situazioni base. In una c’è una ricca ereditiera/donna in carriera che si innamorerà del focoso operaio/avventuriero che è l’uomo della sua vita nell’altra c’è una ingenua fanciulla/povera ragazza che si innamorerà del giovane miliardario/ricco principe che è l’uomo della sua vita. (le 50 sfumature sono basate su questo stereotipo). Insomma io sono un tipo curioso e se so già cosa succede non mi diverto. Quindi ero prevenuta.
Beh, mi sono sbagliata. Ci sono due storie d’amore che si intrecciano, in due epoche storiche differenti: gli anni 60 a Londra e i giorni nostri, sempre a Londra. Sembra che le due storie d’amore possano finire in qualunque modo e ciò che succederà vi sorprenderà…Mi è piaciuta l’alternanza di linguaggi tra le lettere manoscritte che si mandavano negli anni 60 e il linguaggio amoroso fatto di chat, email, sms di oggi. L’autrice è stata molto brava a riportare le diverse sfumature della lingua dell’amore: rimane un po’ di nostalgia, chi di noi romantiche, non vorrebbe una lettera manoscritta, indirizzata proprio a noi, scritta da un uomo molto innamorato e capace di esprimere magistralmente i suoi sentimenti? Eh.
Ringrazio la ragazza della Elliott che mi ha regalato il libro perché mi sono commossa moltissimo e mentre lo finivo (sempre sul solito treno, nelle 7 ore di ritorno) lacrimavo da un occhio e Max mi diceva “ma che cosa ti hanno dato da leggere che piangi così?” e io tra le lacrime “una bellissima storia d’amore” (scena patetica, andiamo avanti!) ***: libro godibile/carino
Bello sto blog, voglio leggere altro!:
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* Questo è il Bigino che mi ha chiesto Fabio. Tutta la conferenza è stata sui prodotti Noovle: sono i prodotti cloud di google per le aziende. C’è una versione avanza di google docs, google drive, back end, app workflow management system. Puoi lavorare anche offline e poi sincronizzi il tutto quando sei on line. Non hanno studiato un sistema specifico per l’editoria: non c’è stato nessun adattamento software per il nostro workflow editoriale. Quindi mah. Pensavo qualcosa di fantasmagorico alla google o almeno di capire meglio cosa fa Google for education e invece mi han presentato Gmail e Cloud, ma per aziende: google for work.
Aldievel
Sembrerà polemica come domanda, ma ti assicuro che non lo è. Riguardo al libro di Vogelmann: nella situazione attuale chi vede minacciato realmente il proprio «diritto ad esistere»? A mio avviso non Israele.
Ciao
Una lettrice
ciao, grazie per la domanda.
Sono una lettrice: quando ho letto il suicidio di Durkheim non ho pensato a togliermi la vita, eppure ho appezzato il testo. Leggere significa soprattutto aprirsi a nuovi punti di vista, essere curiosi, esplorare.
Aldievel
Ciao,
hai perfettamente ragione sulla curiosità e sull’esplorare. Per il resto penso che la divergenza sia ricunducibile a punti di vista differenti sulla questione “spinosa” a cui hai accennato nel post.
L’unica sopravvivenza realmente minacciata, ad oggi, è quella dei palestinesi. Israele esiste, ha diritto ad esistere e per sua fortuna non ha da temere – militarmente parlando – nessuno.
Ciao
Michele
Per Aldievel, un esempio, uno dei più recenti, uno dei tanti. http://www.newsmax.com/Newsfront/Iran-Israel-destruction-annihilation/2015/04/01/id/635729/
Aldievel
Grazie per il link.
Certo, a parole i nemici sono molti, anche a causa di una politica israeliana a dir poco scellerata.
Tuttavia sai dirmi chi potrebbe realmente minacciare l’integrità di Israele? Con quali mezzi?
Ciao
PS
mi fermo a questa risposta, la discussione sarebbe molto lunga e non ritengo corretto occupare uno spazio non mio con queste discussioni (che tra l’altro riguardano in minima parte il tema del post).
Una lettrice
“non ritengo corretto occupare uno spazio non mio con queste discussioni,” Io amo i miei follower. I miei follower sono persone intelligenti. Grazie!
Se vuoi apro un post apposta ( lo chiamiamo POSTAPPOST! ahahah) copio incollo la “recensione” sul libro di Vogelmann e vi potete scannare cioè confrontare finché vi pare. Vuoi?
Aldievel
Sei gentile e carina, grazie! Però non sarebbe corretto nemmeno nei confronti di Vogelmann, dato che il suo libro non l’ho letto e non lo leggerò a breve (e magari è anche bello).
Visiti i mille ottimi spunti che concede il tuo blog, non credo mancheranno le occasioni per scannarsi (ehm, discutere)!
Ciao Alessandra!
Valentinadhara
Anche a me la Moyes ha stupito con “Io prima di te”, che sinceramente pensavo fosse la solita storiella alla Kinsella. Invece anche io mi sbagliai, e dato che ti è piaciuto proverò a leggere pure questo libro 🙂
Una lettrice
brava! hai detto bene “la solita storiella alla Kinsella” è un genere di libro che non apprezzo perché non mi dice niente di nuovo. Invece la Moyes – autrice di best seller, come si definisce – ha qualcosa da dire.
Valentinadhara
Non capisco perché si ostinino a pubblicarli quei libri, ma evidentemente è l’unico modo per riuscire a fare soldi -.-“
Una lettrice
piacciono. Ma sono anche convinta che una donna li compri per “andare sul sicuro”: vuoi un libro divertente, leggero e compri ciò che conosci. Credo sia a volte una mancanza di conoscenze dell’alternativa che ti porta a comprare sempre quelli. Magari conoscesero Stefania Bertola o i libri che ho citato in questo post, proverebbero altri scrittori. In fondo è per questo che scrivo questo blog; consigliare LibriBelli.
Valentinadhara
Esattamente! Concordo a pieno 🙂