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Vuoi sapere come il tuo albero genealogico influenza la tua vita quotidiana? Attraverso l’analisi delle favole Sabina, costellatrice, ci introdurrà a questo magico e ancestrale processo. Ogni mese analizzerà per noi una favola in chiave costellativa, per aiutarci a comprendere simboli e archetipi che lavorano nella nostra vita.

Rieccoci alla nostra rubrica mensile: io sono Sabina e voglio raccontarti in parole semplici come il nostro albero genealogico ci condizioni molto più di quanto possiamo immaginare.
Per questo ho scelto di farlo attraverso le fiabe e qui ti parlo di quelle raccontate da Clarissa Pinkola Estés
nel libro ‘Donne che corrono coi lupi’,
un lavoro di ricerca lungo venticinque anni, per scendere nelle profondità dell’animo umano. A settembre abbiamo analizzato la fiaba della Loba, oggi invece parliamo de I quattro rabbini. Ecco il testo.

La fiaba di ottobre: I quattro rabbini


Una notte quattro rabbini furono visitati da un Angelo che li condusse alla settima volta del settimo cielo, lì
dove veniva contemplata la sacra ruota di Ezechiele. A un certo punto della discesa dal paradiso alla terra il primo rabbino, avendo veduto tanto splendore, perse il lume della ragione e vagò senza meta fino alla fine dei suoi giorni.
Il secondo rabbino era estremamente cinico e si disse ‘’ho semplicemente sognato la ruota di Ezechiele,
ecco tutto, nulla è davvero accaduto’’.

Il terzo rabbino continuò a pensare a quanto aveva visto e ne divenne ossessionato. Teneva conferenze e
promise a se stesso che non avrebbe mai smesso di raccontare come quella ruota era costruita e quanto
significava. Ma così si smarrì e tradì la sua fede.
Il quarto rabbino, che era un poeta, prese un foglio e una penna e sedette accanto alla finestra, scrisse una
canzone dopo l’altra lodando la colomba della sera, la sua bimba nella culla e tutte le stelle del cielo e visse
la sua vita meglio di prima.

Favola tratta da Donne che ballano con i lupi, Clarissa Pinkola Estes.

La simbologia dei rabbini


Come in tutte le storie, qui vediamo un gran numero di simboli utili da decodificare come tali per comprendere meglio le metafore genealogiche che si celano dietro di essi e dentro di noi.
I protagonisti sono quattro rabbini, figure religiose autoritarie della religione ebraica. In molte filosofie di pensiero si vede la cultura ebraica come cultura primigenia universale; infatti, molti nomi di battesimo anche italiani hanno origine ebraica (es: Simona/e, Davide e molti altri).
Con la religione cattolica siamo abituati a pensare che il prete che è votato al sacerdozio, mentre i rabbini, per dirla nel modo più semplice possibile, sono maestri che si occupano di educare e tramandare il sapere tradizionale ebraico.

Rabbino milanese fa lezione ai bambini

L’attivazione delle memorie genealogiche


Nella storia si parla di ‘quattro rabbini che furono visitati da un angelo’: è il movimento verso un altro mondo simbolico, quello degli antenati, come nel cartone animato Coco. Questo episodio lo definirei ‘attivazione sistemica’ e significa che in un certo momento c’è stato un evento particolare che nella coscienza genealogica di quei rabbini ha riattivato le ì memorie di un evento, nodo genealogico o segreto rimasto latente nelle energie dei loro sistemi familiari.
Quanto avviene per i rabbini è equiparabile a quando, nella fiaba della Bella addormentata nel bosco, Aurora si punge con il fuso e cade addormentata.

Il fatto che l’esperienza sia stata vissuta da un gruppo di quattro persone fa presupporre che abbiano alberi genealogici simili, così per estensione, potremmo interpretare i rabbini come quattro fratelli. Le differenti reazioni avute rappresentano le differenti percezioni della storia genealogica.

Alcuni rabbini durante una discussione


Per quanto riguarda le attivazioni sistemiche non c’è modo di prevederlo: esse sono a servizio della vita, dell’anima e dell’evoluzione del gruppo. Possono accadere in ogni momento e ogni cosa può essere usata
come strumento per compiere questo passaggio. Nella fiaba secondo me è un evento, magari anche forte e
traumatico, però nel quotidiano possiamo assistere anche ad attivazioni più leggere. D’altronde è risaputo
come un profumo, un colore o altri strumenti possano essere a servizio di rievocazioni di ricordi.

L’albero genealogico e la sacra gerarchia tra fratelli


Nel caso dei fratelli succede spesso di pensare che un evento genealogico sia vissuto in modo uguale da tutti ma è un grande errore: quattro fratelli sono quattro sistemi diversi, con nomi e date di nascita diverse, hanno ruoli diversi all’interno del sistema famigliare. Giuseppe – nome di fantasia per parlarti di un mio cliente – può confermartelo: nel suo albero genealogico c’era un antenato morto suicida a 15 anni e Giuseppe tentò il suicidio proprio a quell’età, mentre Marta, la sorella maggiore, ebbe solo qualche mese di tristezza inspiegabile e Ultimo, l’altro fratello, passò quell’età come se nulla fosse. Giuseppe è nato il 16-3, mentre l’avo si suicidò il 18-3, il loro collegamento era più forte rispetto agli altri fratelli. Valutare le ricorrenze di nomi e date di nascita è sempre una buona indicazione di un collegamento tra noi e l’albero.
Dobbiamo ricordarci, poi, che nelle costellazioni familiari una delle cose più importanti è il sacro ordine gerarchico di cui parla anche Bert Hellinger nel suo testo più famoso: Gli ordini dell’amore. I grandi sono grandi e i piccoli sono piccoli. I genitori sono grandi rispetto ai figli, ma piccoli rispetto ai loro stessi genitori. E questa gerarchia è presente anche tra fratelli. Per vivere bene è importante rispettare questi ordini, ma il nostro amore cieco spesso ci spinge ad infrangerli ed è qui che si crea il caos.
Ma niente paura, le costellazioni familiari servono proprio a rimettere tutto a posto! L’amore cieco è quel meccanismo che si attiva a partire dal nostro cervello rettile che ci connette al regno animale. E, proprio come gli animali, abbiamo bisogno del branco, o clan: senza di esso sentiamo minata la sopravvivenza e per questo facciamo di tutto per non esserne esclusi. Pensiamo di doverci guadagnare il diritto di appartenenza a un clan mentre, in realtà, è già nostro per diritto di nascita

Il primogenito è colui che sente maggiori responsabilità nei confronti dei più piccoli e fa le veci del o dei genitori mancanti. Il secondogenito arriva dopo e può sentirsi un ponte tra il primogenito e quelli più piccoli. Il terzogenito sente di essere più piccolo degli altri due ma più grande dell’ultimo, mentre l’ultimo riceve sia dai genitori che dai fratelli e potrebbe sentirsi in debito. Questo, forse, potrebbe spingerlo ad infrangere più ordini, oppure, come nella fiaba, potrebbe essere schermato dagli effetti più nefasti ed essere in equilibrio.

Una delle cose che accadono nelle riattivazioni sistemiche che vedono coinvolti i fratelli è che ognuno tende a prenderne su di sé un “pezzo”, solitamente i più grandi si assumono i pezzi più pesanti per far sì che i piccoli siano alleggeriti.
La mia ipotesi di riattivazione sistemica è avvalorata dalla ruota di Ezechiele che rappresenta la ciclicità, il karma, il mutamento, l’up and down della vita, l’irrisolto che ritorna per essere risolto.
In alcune versioni della fiaba viene raccontato che quattro rabbini impazzirono di fronte a Shekhinah, divinità femminile detentrice dei segreti di vita-morte-vita, anziché alla ruota di Ezechiele. E anche questo potrebbe essere un ulteriore indizio verso l’interpretazione costellativa di cui ti sto parlando.

Le conseguenze delle memorie genealogiche sui fratelli

Un rabbino avendo veduto tanto splendore perse il lume della ragione e vagò senza meta fino alla fine dei
suoi giorni

Perdere il lume della ragione e perdere la meta in termini genealogici potrebbe parlarci di un movimento energetico inconscio che spinge a ‘seguire qualcun altro’. Nelle costellazioni, infatti, si vede l’importanza di non escludere nessun nato in un gruppo, altrimenti si crea un’esclusione che a sua volta crea disordine e questo potrebbe esserne un effetto.
Inoltre, ‘perdere il lume della ragione’ è un termine âgée per parlare di problemi psichici – che non saranno trattati in questa sede – o per parlare di un’attivazione impropria dell’energia della kundalini, un’illuminazione avvenuta quando il soggetto non era pronto a riceverla.


Il secondo rabbino era estremamente cinico’
Questo atteggiamento potrebbe parlare di una ‘messa in sicurezza sistemica’ che si attiva quando l’albero genealogico sente come ‘troppo forte’ una determinata cosa e protegge i membri del sistema allontanandoli dalla cosa stessa. Potrebbe parlare di un congelamento emotivo o di un segreto che, a mio avviso, sarebbe interessante ritualizzare e vedere cosa ne emerge.


‘Il terzo rabbino continuò a pensare a quanto aveva visto perché ne era ossessionato’
Potrebbe essere un movimento di liberazione di alcuni concetti morali legati all’albero genealogico, dato che si parla di perdita di fede.
Anche questo aspetto è pionieristico: potrebbe servire a distruggere con amore un vecchio schema stantio per introiettarne uno nuovo. Un po’ come le scimmie di un’isola giapponese che iniziarono a lavare le patate in acqua salata prima di mangiarle. Questo avviene grazie ai campi morfogenetici studiati da Rupert Sheldrake che sono alla base dello svolgimento delle costellazioni familiari.


‘Il quarto rabbino che era un poeta’
Il quarto rabbino è in profonda connessione con il suo lato femminile. La poesia, la cura e la morbidezza descritte sono energie femminili. La creatività è ciò che ci riconnette alla vita poiché è interconnessa all’energia sessuale, sacro strumento di creazione.

Questa non è l’unica favola con un significato costellativo, ci vediamo a novembre per la prossima!

Alla prossima,

Sabina

 Vuoi sapere come il tuo albero genealogico influenza la tua vita quotidiana? fissa una call con Sabina scrivendo a info@animaeradici.it

Sono Sabina e mi piace definirmi una ‘traduttrice di simboli e metafore in parole semplici. Anima e Radici (www.animaeradici.com) è un progetto che la mia anima ha partorito in una notte di inizio estate. È nato perché ho sentito la necessità del mondo di Riconnettersi al sacro, all’Essenziale, alla Madre Terra e alla sua energia, agli antichi rituali e modi di vivere i ritmi naturali, le mestruazioni, le fasi lunari, etc. I suoi valori sono i valori che ogni giorno coltivo nella mia vita e che ti aiuto a riscoprire anche nella tua: l’armonia, l’amore e il rispetto per l’anima, sempre guidata dagli ideali di integrità ed eticità.L’obiettivo di questo progetto è mettere a servizio del mondo la creatività, la Metagenealogia e le Costellazioni Familiari Sistemiche Evolutive per far sì che più persone in risonanza riescano a recuperare i propri frammenti di anima dispersi in tempi remoti per poi proseguire con il proprio destino in maniera più armoniosa e consapevole.

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