“L’oggetto del nostro amore esiste soltanto per frammenti, una decina se la storia è appena cominciata, un migliaio se l’abbiamo sposato, e con questi frammenti il nostro cuore fabbrica una persona intera. Ciò che creiamo, supplendo alle lacune con l’immaginazione, è l’uomo che vorremmo. E meno lo conosciamo, più l’amiamo, ovviamente.”
La storia di un matrimonio di Andrew Sean Greer, pubblicato da Adelphi, è ambientato nell’America degli anni 50, dove la guerra mondiale sì è appena conclusa ma sono ancora vivi gli echi e le tensioni generati dal conflitto. A San Francisco, città dove è ambientata la storia, una famiglia come tante madre, padre e bambino, vive una vita come tante altre.
Come accade con i libri e in particolare con i libri Adelphi l’immagine di copertina – la porta con un velo squarciato della foto pubblicata sotto – spiega la trama del romanzo. Il libro svela, ossia toglie il velo, segreti dei due coniugi rimasti sepolti anni. Un susseguirsi di colpi di scena irrompe nella realtà e squarcia il fragile velo dell’equilibrio esistente nella coppia e nella famiglia. Lo stupore del lettore, di fronte alla non linearità dei sentimenti amorosi, è fuori luogo.
L’accettazione, senza giudizi e pregiudizi, sarebbe il sentimento da applicare, insieme all’atteggiamento di curiosità continua verso l’altra persona. A volte il lettore, di fronte all’ennesimo cambio di rotta della trama, alza gli occhi al cielo mormorando tra sè “ma dai, è inverosimile”, ma la voglia di arrivare alla fine sospende i sentimenti di incredulità. La frase che riassume meglio il libro è “Crediamo tutti di conoscere le persone che amiamo” e invece.
adour
Spesso i grandi libri o come dici tu #sololibribelli
sono quelli che ribadiscono quello che noi sappiamo già,
che nessuno è mai “quello che è”,
poiché “quello che è”, spesso,
è solo l’immagine distorta che noi vogliamo (desideriamo) costruirci dell’altro,
solo che lo abbiamo depurato dei “se” e dei “ma”
(una garanzia di rassicurazione,propedeutica ad ogni unione)
E quella nebbia che ci oscura l’animo,una volta scoperto l’altro,
non deriva dallo scoprire una nuova persona che non ci sembrava conoscere,
ma spesso è la stessa persona solo con tutti i suoi “se” e i suoi indelebili “ma”
un sorriso 🙂
PS un gran bel libro senza se e senza ma.
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