1.Hai appena finito di leggere un libro che è sulla bocca di tutti, la gente non fa che dire che bel libro, che bel libro, e a te invece ha lasciato indifferente. Devi scrivere la tua recensione, che fai lo dici, vai controcorrente oppure menti?Se proprio devo scrivere la mia recensione allora affronto quest’indifferenza che mi ha suscitato il libro: cerco le cause e provo a dare voce a questo sentimento. Non scriverei beffandomi di chi apprezza quel libro, ma proporrei il mio punto di vista. Non riesco a scrivere scagliandomi contro, preferisco motivare le mie scelte e i miei gusti fin dove è possibile.Ogni libro è uno strumento di conoscenza non tanto per il suo contenuto (fondamentale eh), ma per l’esperienza che noi facciamo di esso. Astraendo, l’esperienza della lettura porta informazioni nuove, che ci ricollocano all’interno del mondo. Che piaccia o meno, che sia scritto male o bene il libro è un oggetto di relazione e confronto. Non a caso rispondo da lettrice ad #Una(splendida)Lettrice.
2.Hai letto la saga della Elena Ferrante? Tutti ne parlano e io non mi decido. Tu l’hai letta? Che ne pensi? Da ragazzetta tutto ciò che era chiacchierato, di moda e oggetto di culto mi provocava repulsione. Oggi i miei sentimenti sono meno estremi, ma comunque non riesco ad affrontare un autore se sono troppo chiacchierati. Ho bisogno di incontrare l’autore da sola ed Elena Ferrante tra qualche tempo si accomoderà sul mio comodino.E tu? Quando la leggerai?
Se mi mandassero le copie dei quattro libri, anche subito. 😛 Giuliooooooo, mi senti?
3.Il libro che hai regalato di più e perché. Piccola premessa: se devo fare un regalo penso subito ad un libro. Ho molto regalato: Branchie di Ammaniti, Il poeta è un fingitore di Pessoa. Venezia è un pesce di Scarpa, Il contrario di uno di De Luca,
ma quello che forse ho regalato di più è Cecità di Josè Saramago.Saramago, in quel libro, ha un modo di scrivere totalizzante, infatti cerca la tua complicità in modo assoluto. Quando si sono abbandonate tutte le resistenze e ci si immerge in quella cecità bianca, non ci sono i nomi delle cose eppure vediamo le cose, non ci sono colori eppure vediamo i colori. Una storia drammatica e salvifica dalla quale si esce toccati profondamente. Cecità è l’esperienza che amo donare a chi più tengo perché intrisa di tutti gli aspetti dell’umanità alla quale appartengo.
4.Devi andare alla prima di un film a Venezia dove ti premieranno come miglior attrice protagonista per un film tratto da un romanzo. Due sono le domande fondamentali: come ti vesti e cosa dici nel tuo discorso di ringraziamento?Infatti sono domande fondamentali. Il vestito soprattutto è un problema serio! Faccio spesso l’Amleto tra il monaco e la donna che mi abitano! Indosserei un pantalone nero di quelli larghi larghi con vita alta e camicia alla coreana aderente (giusto per far sorridere la donna).Il mio discorso renderebbe grazie, grazie a tutti belli e brutti, buoni e monelli. Grazie all’umanità che permette soddisfazioni e scoperte, sfide e rinunce. Grazie agli incontri senza i quali esistere non conterebbe poi molto. Non un ringraziamento mediocre o buonista, ma sana gratitudine.
5.Il libro che nessuno si fila e che secondo te invece dovrebbe essere letto di più, consigliato di più, bisognerebbe parlarne di più etc, qual è?
Dovrei essere una saggia, una che ha le mani in pasta in questo mondo per consigliare qualcosa di veramente esoterico e colto. Ho solo il mio bel naso per sentire l’odore della carta, annusare scrittori e i profumi delle collane. Ne voglio segnalare uno per me importante. Libretto Giallo, contiene istruzioni per morire sani – Erga Edizioni, 1996 a cura di. Stefano Marcelli. A quel tempo – ero alle superiori – volevo essere, nutrirmi, curarmi e respirare in modo diverso e cercavo strumenti. Oggi c’è molto materiale su nutrizione, benessere e tanto altro. Eppure questo libretto così semplice e sereno vale più di quel che si crede.
Il libro non è più in commercio, furono stampate solo 500 copie, lo si può scaricare qui:http://www.liberliber.it/online/autori/autori-m/stefano-marcelli/libretto-giallo/
6.Il miglior ufficio stampa nella storia degli uffici stampa, con alto stipendio annuale + bonus economico a fine anno e a metà anno, orario di lavoro flessibile e possibilità di lavorare da casa ti assume. Il tuo primo lavoro è creare una campagna per promuovere il tuo libro preferito. Che libro è e cosa fai per promuoverlo?Da ufficio stampa posso dire di essere fortunata perché ho lavorato con artisti meravigliosi che hanno creato opere di cui sono orgogliosa. Sono molto grata per la fiducia che hanno riposto e ripongono ancora nel mio lavoro. Ho molti libri preferiti: accidenti che domanda difficile!Ecco: La montagna incantata di Thomas Mann.
Immagino due cose.
- La prima un hashtag #Montagnainmyheart con fotografie e voci dalle montagne del mondo.
- La seconda più impegnativa: passeggiate guidate lungo tutto lo stivale, incontri a tema coinvolgendo operatori locali, biblioteche, illuminati.
ma che bello!
- Il libro che hai letto con più piacere da ragazzina. La saga di Malaussène di Daniel Pennac! Senza alcun dubbio!
- “E’ impossibile che possa accadermi qualcosa senza che io stesso l’abbia invocata. Persino in questo mondo, sono io che governo il mio destino. Ciò che accade è ciò che desidero. Ciò che non accade è ciò che non voglio che accada. Devo accettare questo. Poiché così vengo guidato al di là di questo mondo alle mie creazioni, figlia della mia volontà, nel Cielo dove il mio santo Sé dimora con loro e con Colui Che mi ha creato.” È tratto dal libro Un corso in miracoli. Questo genere è nelle tue corde?Questo è un genere che non mi dispiace, ma troppo new age mi porta scappare. Troppe parole! Ci sono pochi testi che con minor parole riescono ad evocare e liberare forze straordinarie, illuminare il cuore e la visione in un lampo.
Poche parole, per liberare forze straordinarie:
https://www.instagram.com/p/BGrcjmSzLAL/?taken-by=ale9ssandra
9.Il libro più bello letto negli ultimi anni?
– #UnaLettriceBella queste sono domande estremamente difficili! Scelgo Giorgio Manganelli e il Lunario dell’orfano sannita, il primo libro che ho letto di quel birbante, poi ne sono seguiti molti altri. Le sue considerazioni sull’uomo e i luoghi mi hanno colpito e anche un po’ scolpito.
10 Il mago dietro al progetto #100happydays ti dona 1milione di euro perchè te li meriti. Cosa ne faresti? Spieghi a chi non lo sa cosa è #100happydaysitalia?Anzitutto ringrazio il mago. Con il ricavato faccio tre cose: mi faccio costruire la libreria più solida e capiente del mondo dal signor falegname; metto da parte un tot per far studiare mia figlia. Quello che ‘avanza’ lo giro ad un ente benefico a favore dell’infanzia.
Se non sai cosa sono i #100happydays significa che non leggi UnaLettrice e andiamo male.
#100happydays è una sfida che dura 100 giorni – sono tanti a vederli tutti insieme, ma sono pochi in rapporto alla vita. Ogni giorno per 100 giorni una foto rappresentativa del tuo momento felice, grato, sereno, in pace, pieno, consapevole. La sfida vera è cercare ogni giorno un motivo per far allentare la presa alla frenesia, dopo un po’ tutto sarà quasi-automatico.
Qui potete studiare la cosa.100happydaysitalia
Ho scoperto questa sfida grazie ad UnaLettrice e al gruppo su FB da lei moderato. Ho superato la sfida anche grazie a lei, alla sua intelligente dolcezza, al suo umano sorriso e al suo speciale modo di dire le cose.
Perché giocare e mettersi in gioco è un modo per crescere – me lo ripeto ogni giorno!
Grazie #UnaLettriceSpeciale!
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Una lettrice
yeeee 🙂