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Il magico potere del riordino di Marie Kondo. La Kondo è una giapponese sui trent’anni con il viso perfetto da bambolina e una strana passione per il riordino fin da quando era bambina. Il libro ha venduto due milioni di copie in patria, Giappone, ed è stato al primo posto delle classifiche del New York Times. Perché questo libro è da settimane (mesi?) una presenza costante delle classifiche italiane dei libri più venduti? La Kondo promette di farvi riordinare una volta sola e di non farvi mai più ripiombare nel disordine. Incredibile, vero? Eppure, dicono, funziona. Il libro mescola l’esperienza personale dell’autrice al racconto della sua vita. Appassionata fin da bambina di riordino Marie Kondo ha studiato la disciplina del riordino da quando aveva cinque anni: da piccola, leggeva riviste di economia domestica, e amava davvero pulire la casa e riordinare le stanze. Dal secondo anno di college comincia a dedicarsi con rigore scientifico alla passione per il riordino: di questi anni è la teorizzazione del “Metodo KonMari”, che insegna nei corsi che tiene nel suo paese d’origine.

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IL LIBRO. Non voglio riassumervi il libro, ognuno leggendolo potrà trarne benefici. La sintesi del metodo KonMari è che riordinando e buttando una volta sola tutto ciò che non usate e non amate nella vostra casa non dovrete farlo mai più. Lei vi propone di occupare circa sei mesi della vostra vita nello scegliere ciò che volete tenere e ciò che volete buttare scgeliendo una categoria per volta e affrontandola una e una sola volta. Per esempio: i vestiti, poi la cucina, poi i libri, il garage etc. Afferma che ogni famiglia fa circa 90 sacchi neri di immondizia e che la quantità di roba che affolla i nostri cassetti e armadi è inimmaginabile.

Inoltre spiega qualche metodo per riordinare in modo definitivo e racconta anche la sua esperienza con il riordino e la sua ricerca in questo senso. I benefici pratici esistono: ho scoperto, per esempio, un metodo di piegatura delle magliette a pacchetto che fa risparmiare spazio e permette di vedere immediatamente tutte le magliette che avete.   Il metodo spiegato nel libro andrà applicato anche al libro stesso: una volta finito…va regalato o buttato!

LA FILOSOFIA DEL DECLUTTERING E’ L’AZIONE. L’autrice afferma “mettendo in ordine la casa e diminuendo le cose in vostro possesso capirete a cosa dare importanza nella vostra vita e riuscirete a distinguere chiaramente i veri valori”. Credo che questo sia il nodo principale e per una persona “teorica” come me è stato essenziale fare un’azione per cambiare. Mi spiego. Le origini del clutter, l’accumulo non patologico di cose inutilizzate, affonda le radici nella storia della vostra famiglia. A livello psicologico accumulare significa cercare di avere sicurezza materiale. Le persone che accumulano in maniera seriale, come quei grandi accumulatori che si vedono in tv, hanno anche problemi economici. Avrei potuto parlare, scrivere o tradurre per anni testi su come trovare leggerezza nella vita, filosofeggiare in mille discussioni con amici su quali siano gli oggetti importanti per ognuno di noi ma niente di tutto questo mi avrebbe insegnato concretamente il valore di un oggetto come fare decluttering.

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Spostare tutti i vestiti (o libri, o pentole o quel che è) sul letto – devono essere proprio tutti quelli che avete! – osservarli e scegliere cosa tenere e cosa buttare fa la differenza. Mette la persona di fronte alla scelta di chi vuole essere e infatti se è semplice liberarsi di di vestiti di taglie e forme improponibili, o rotti, o irrimediabilmente strappati o macchiati, è, in un primo momento, più difficile liberarsi di ciò che è ancora semi nuovo, mai messo, regalato. Ma dura 5 minuti e poi è fattibile, per tutti.

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Ho notato che molte persone detestano l’idea del ” buttare” e preferiscono “regalare”. Il 90% delle volte le cose che dovrete “regalare” rimarranno a marcire nel fondo del vostro armadio. Siamo una nazione di origine contadina e abbiamo la tendenza a “non buttare via niente” ereditata dai genitori e dai nonni. Ciò che si eredita però non è vincolante: può essere accolto o lasciato andare e io ho scelto di lasciar andare.

Sono riuscita ad avere un armadio che è composto solo dai vestiti che indosso. Prima il mio armadio era una stratificazione di vestiti dagli anni del liceo ad oggi. Non avendo cambiato taglia avevo 20 anni di vestiti nell’armadio. Oggi il mio armadio ospita solo quello che indosso e la sensazione di leggerezza che provo quando lo apro, i cinque minuti che ci metto a scegliere e la consapevolezza di sapere tutto ciò che possiedo senza il minimo sforzo è impagabile. 

Inoltre questo approccio cambia completamente il vostro rapporto con gli acquisti: avrete bisogno di molte meno cose e osserverete i vestiti con un altro spirito: se non sono di qualità e non sono necessari…non vi servono. Tra poco farò la stessa cosa con i libri e qualcuno lo regalerò anche a voi.

I vestiti sono solo un esempio. Il declutter e il metodo di Marie Kondo possono e devono essere applicati a tutte le zone della casa dal garage alla cantina alle medicine ai libri ai soprammobili ai dvd e che dire delle collezioni… Chi accumula molte cose tende a vivere nel passato e a portarsi addosso molta malinconia. Siate leggeri, siate presenti! Vi riporto qui le opinioni di alcune ragazze che hanno letto il libro e hanno applicato il decluttering nella vita.

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“In generale ho scoperto di avere la casa colma di cazzate, ma con due bimbe mi durerà ancora un bel po’. In particolare ho sistemato veramente il mio armadio, buttato tutto ciò che non indossavo. Ora ho solo vestiti che indosso con piacere, mi fanno stare bene e so anche cosa comprare!”

“Sarà solo suggestione ma, dopo aver buttato e fatto un bel po’ d’ordine mi sento più “leggera” spiritualmente, soprattutto per quanto riguarda il passato…io faccio sempre fatica a buttarmi le cose alle spalle”

“Io mi sono trovata benissimo con questo libro e mi ha dato il coraggio e il metodo per alleggerirmi. Far spazio nella propria casa e tenere solo le cose che si amano, in ordine e a portata di vista e di cuore, indubbiamente stimola a far lo stesso anche con la vita. Nel mio caso ne ha risentito in meglio anche la salute”

“Io sono a metà: per ora mi piace però aspetto a consigliarlo. Sicuramente è un caso editoriale: sta vendendo diversi milioni di copie nel mondo…qualcosa di buono deve averlo! A me ha colpito molto il modo in cui lei parla degli oggetti: con amore. Invece a volte noi – io almeno – butto tutto nell’armadio a caso. Secondo me questo lato amorevole è anche quello che ti aiuta a rimettere in ordine…solo che trovo difficile amare il mio portafoglio, la scopa e la paletta, i calzini….”

 

UPDATE delle 13.20.

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Secondo Denise Linn ogni cosa è fatta di energia
ed è dotata di consapevolezza propria.
Quindi la nostra casa è energia in evoluzione
ed è importante entrare in sintonia con questa energia.

Voglio leggere ancora il tuo blog:

Alessandra Pagani si occupa di progettazione, coordinamento, supervisione e realizzazione di contenuti e progetti didattici, sia cartacei sia digitali, per l’università e la formazione accademica. Ha lavorato dal 2008 al 2020 per l’editore McGraw-Hill Education. Da gennaio 2021 è l’editor della collana Trattati e Manuali di Vita e Pensiero Editrice, casa editrice dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Dal 2016 al 2021 ha insegnato il proprio lavoro al master Professione editoria cartacea e digitale e al master Booktelling comunicare e vendere contenuti editoriali dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. È autrice di Manuale di editoria universitaria, Progettare contenuti per l’apprendimento, Editrice Bibliografica, 2020. Coordina le attività di promozione alla lettura del sito www.unalettrice.org, come Geranio, il gruppo di lettura mensile e virtuale. È autrice del podcast Voci dall’Italia, podcast nato durante il primo lockdown di marzo 2020 come proposta di Simona Scravaglieri e del gruppo di lettura Casa Sirio editore e andato in onda ogni giorno per cento giorni. Dal 2020 al 2021 ha scritto e condotto Stranger Books, programma radiofonico di libri, tecnologia e didattica su RadioActiva.

Comments(11)

  1. Interessante…

    • Stia

    • 8 anni ago

    Sì, va bene, ma se uno ha tanto spazio in casa?
    E le centinaia di mercatini di cose usate e vecchie e antiche? che fine fanno se tutti le buttiamo?
    Chi conserva la “memoria” delle cose, degli oggetti?
    E se una camicia usata poco nascosta in un cassetto, mi torna utile dopo 10 anni e sono un precario??
    Riflessioni, così, disordinate, di un disordinato e semi-conservazionista !!!
    😉

    1. Se uno ha tanto spazio in casa ..sarebbe bello goderselo senza troppi oggetti che soffocano, no? Comunque io non voglio insegnare niente a nessuno, racconto di me perchè magari serve a qualcuno ma ognuno faccia come vuole. Credo solo che sarebbe bello che uno trovasse gioia di vivere nel presente non nel passato. Penso che il consumismo esagerato e l’industria che continuamente produce genera un sacco di oggetti inutili. Sono d’accordo con te sia sulla memoria delle cose anzi, rilancio, sul valore affettivo delle cose. Credo che ora che ho liberato il mio armadio da molte cose inutili amo di più ogni mio singolo capo di vestiario: perché sono pochi e li conosco bene uno per uno. 40 magliette che mi ricordano dei tempi dell’università non mi servono: ma ne ho una, molto molto speciale. Inoltre, una cosa a tutti i collezionisti. Ricordo che quando morì mio nonno fu molto difficile scegliere quali tra le sue cose tenere e quali buttare. tra due magliette quale tengo? rossa o blu? Rossa. E se lui avesse preferito quell’altra? Lui quale avrebbe tenuto?Insomma, diventa doloroso. Ognuno dovrebbe, quando è ancora sano e non troppo anziano, prendersi la responsabilità dei propri oggetti e scegliere quali buttare e quali tenere. In fondo ricordiamo chi muore non dagli oggetti, ma da come ci ha fatto sentire perchè gli volevamo molto bene. Io di mio nonno non ho nessun oggetto ma quando lo penso molto intensamente nel mio naso sento il suo profumo, che non è un oggetto, caro Stefano. <3

  2. Mi sa che ne ho bisogno… Sì, però metti che quel maglioncino tra un paio di anni possa servirmi???

    1. Il tasso di persone che una volta buttati cento oggetti ne vogliono indietro uno – non perchè SERVE, perchè quanti maglioncini ti servono?- è del 2%. Le cose che butti, al 98% non ti servono. Se butti un maglioncino che ti serviva lo puoi ricomprare. 🙂

  3. Questo post è stata una lettura fantastica!

  4. Bel post! Ho letto il magico potere del riordino, riassunto e messo in pratica! Sono molto più leggera!!! Ora sto facendo una cosa sconsigliata dall’autrice (che ha le sue buone ragioni, eh!) sto selezionando le cose che butterei se fossi nei panni del mio compagno. A lui l’ultima parola ovviamente! Non butto niente senza il suo nulla osta definitivo! Non vedo l’ora di finire anche questa fase e di avere solo le cose che usiamo in casa! E nulla più! PS: non sono mai stata un’accumulatrice di natura, quindi, forse, sono stata avvantaggiata! E… Ultima cosa.. Dopo aver fatto il metodo konmari ho fatto davvero pochissimi acquisti (quasi nulla), voglio essere straiscura che quello che in futuro varcherà quella porta sia davvero essenziale per me!!! Altro lato positivo del metodo! Consigliatissimo! 😘

    1. ma bene! son contenta che questo libro piaccia a tanti di voi. Anche io non sono un accumulatrice di natura: siamo però tutti figli di nazioni consumiste e credo che abbiamo comprato molto più del necessario negli anni. Non so se suggerirti di buttare le cose del tuo compagno o no…è un’intrusione nella sua libertà di scelta ma non riuscirei più a vivere con troppa roba intorno…

      1. Anch’io non riesco più a vivere con troppa roba intorno! 😊 comunque l’ultima parola sull’eliminare o conservare spetta a lui 😉

  5. ciao! hai per caso letto anche l’arte di buttare? 🙂

    1. no, non ancora tu?

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