
#sulcomodino Ragazze di campagna di Edna o'Brien @Elliotedizioni
— Alessandra (@Ale9ssandra) November 3, 2013
Ragazze di campagna è da tenere sul vostro comodino?
- Sì, se amate l’Irlanda, le sue campagne, il tempo incerto, gli acquazzoni che si trasformano in arcobaleni – il libro offre descrizioni così vivide che vi sentirete trasportati in viaggio verso l’isola verde.
- Sì, se vi piacciono le storie di formazione, i grandi affreschi che accompagnano le protagoniste dall’infanzia alla maturità, raccontando le prove, le delusioni, le gioie cui sono sottoposte.
- Sì, se ricordate l’emozione della prima volta che avete toccato il corpo nudo del vostro primo amore.
- Sì, se avete immaginato – e magari messo in pratica – una fuga da un posto soffocante, se ve ne siete andati alla ricerca della felicità.
- Sì, se ricordate la confusione, la gioia, la tristezza e l’entusiasmo del primo amore.
Ragazze di campagna è un romanzo al femminile: ironico e delicato scorre leggero raccontando la vita delle due giovani protagoniste. Il libro ha tutti gli ingredienti del grande romanzo di formazione: un paesino di campagna, un padre ubriacone, un collegio rigido e cattolico, la povertà, il thè delle cinque, la lotta per uscire dalla provincia soffocante e cupa, il desiderio dell’amore. Pubblicato per la prima volta nel 1960, in Irlanda, fu scritto da una ventenne, Edna o’Brien, un’autrice allora sconosciuta. Si racconta che l’editore affermò “avrei voluto scriverlo io”. La traduzione con cui l’editore lo ripropone oggi è fresca e vitale: pare un libro scritto ai giorni nostri. La storia raccontata, invece, è fortemente calata in un passato lontano: cattolico, contadino, descrive l’Irlanda degli anni 50. Quando fu pubblicato il libro fece grande scalpore.
Dice la quarta di copertina: “il libro fu bruciato sul sagrato delle chiese e messo all’indice per aver raccontato, per la prima volta con sincerità e in maniera esplicita, il desiderio di una nuova generazione di donne che rivendicava il diritto di poter vivere e parlare liberamente della propria sessualità.” Oggi è difficile trovare qualcosa di scabroso in questo libro: tutto ciò che riguarda il sesso è raccontato nel modo delicato e vibrante di emozioni con cui le ragazze vivono il primo amore. L’Irlanda, però, è ancor oggi un paese ultra cattolico e conservatore: basti pensare che l’aborto è diventato legale nel 2013 e solo ed esclusivamente nel caso in cui sia a rischio la vita della madre. Non risulta difficile per cui immaginare come dovesse essere l’Irlanda cattolica degli anni 50, la vera rottura operata da Edna o’ Brien è la descrizione del cuore e della mente femminile che desiderano, desiderano senza sosta, essere felici.
Ragazze di campagna, primo capitolo di una trilogia che comprende La ragazza sola (Rizzoli, 1963) e Ragazze nella felicità coniugale (E/O, 1990), preannuncia la direzione futura dove l’indagine psicologica femminile e la denuncia sociale sono raccontate con dolorosa ironia sullo sfondo dell’Irlanda.
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ophelinhap
ho adorato ragazze di campagna, mentre gli altri due capitoli della saga perdono in freschezza e vivacita’..