Death Metal: un genere musicale che deriva dall’heavy metal. Per me, che ascolto altra roba, non è un inizio rassicurante. « I loro ritmi oscuri, i loro riff cattivi, i loro testi violenti e le loro tetre copertine hanno formato gli standard per dozzine di gruppi thrash metal emergenti e la musica degli Slayer è direttamente responsabile della nascita del death metal. »
Gli Snake God Hunters sono una band metal pugliese, il cui nome è un omaggio ai culti delle divinità-serpente; una giovane band con un grande futuro. Stanno viaggiando su un furgone diretti verso l’Oltrepò Death Festival, concerto nel quale suoneranno come gruppo spalla dei Tiamat. Sembra andare tutto bene, quando i cinque ragazzi e la ragazza che fa loro da manager, Barbara, si perdono in qualche stradina piena di nebbia tra Pavia, il Po. Scuro, duro, veloce, come la storia raccontata in questo libro.
Scuro. Guidare nella pianura padana quando cala la sera e la nebbia impedisce di vedere dove stai andando, e scende come una coltre spessa e bianca, e fa sembrare tutti i paesaggi uguali può fare paura, soprattutto se, sulla strada si incontrano strani figuri che non hanno buone intenzioni. Inizia così Death Metal, l’ultimo romanzo di Tito Faraci, già autore di Oltre la soglia (e del mio amato Cane Piero ).
Duro. Scene degne dei film horror più slasher, il genere horror nel quale un maniaco omicida uccide mediante armi da taglio affilate, fanno da contrappunto a un’atmosfera opprimente e al desiderio di sapere cosa succederà dopo.
Veloce. Il libro si svolge con brevi capitoli dall’impatto fotografico: ci si riesce ad immaginare le scene, una per una, come fotogrammi di un film. La dimensione visiva del romanzo è suggestiva nei capitoli del romanzo in cui i personaggi combattono e scappano per salvarsi la vita.
(NOTA CHE HA SENSO SOLO SE AVETE LETTO TUTTO IL LIBRO: Il mio personaggio preferito è Walter, ma Alessandra e Nicola, sono una garanzia ricorrente che è sempre bello reincontrare)
Qui il booktrailer: