L’Associazione italiana editori (Aie) ha presentato gli ultimi dati sull’andamento del mercato dei libri. È successo, come ogni anno, a Venezia, alla Scuola per librai Umberto ed Elisabetta Mauri.
“Persi più di un milione di lettori”, titola l’Huffington Post. Il mercato dei libri cresce, scrivono Il Post e il Sole24Ore. “Le vendite online spingono la carta”, titola il Corriere della Sera. “Il libro salvato dagli anziani (e dai ragazzini)”, titola l’Espresso, “Lettura al -3,1 nel 2016”, titola l’Ansa. “Siamo sommersi di libri che nessuno legge”, titola Linkiesta.
La cosa curiosa è che tutte queste affermazioni sono veritiere, anche se sembrano dire cose opposte. Per venirne a capo devo mettere in fila qualche numero.
E poi devo porre una serie di domande a Gianni Peresson, responsabile dell’ufficio studi di Aie. E infine vorrei capire se c’è qualcosa di sensato e utile che potrebbe valer la pena di fare. Queste sono le parti più interessanti, ma senza i numeri non ci si arriva.
Dunque, cominciamo da quelli.
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