Libri belli

LIBRI BELLI

Whats’up America? Viaggio alla ricerca dello spirito degli Stati Uniti. Intervista con Anna Bressanin

La giornalista della BBC a New York Anna Bressanin ci guida in un viaggio virtuale attraverso la nazione, ponendo domande fondamentali sull’americanità, la religione, il sesso, le droghe e la libertà alle persone più interessanti che ha conosciuto negli States, intrecciandole ad un vivace racconto degli episodi personali, politici e sociali più sorprendenti e tumultuosi di dieci anni di vita americana.

LIBRI BELLI

Recensione: Joel Egloff, Lo stordimento, Instar Libri, 2006

Ecco il genere di posto dove nessuno vorrebbe abitare, una “terra di nessuno” stretta tra un aeroporto, dei binari abbandonati e una discarica a cielo aperto, circondata da un ruscello iridescente. Nel cielo fluttuano le emanazioni tossiche delle fabbriche, e di mattina tutto è avvolto dalla nebbia, qui vive il protagonista di questo romanzo. Di giorno lavora al mattatoio per un misero salario, da sempre vuole lasciare questa banlieue contaminata, ma qualcosa lo trattiene. Forse la vecchia nonna oppure l’amicizia dei compagni di lavoro e di sventura. Fin da bambino ha imparato infatti a trasformare la realtà deprimente che lo circonda in qualcosa di meraviglioso, a vedere in un corso d’acqua inquinato una limpida sorgente.

LIBRI BELLI

Recensione: Ameya Canovi, Di troppo amore, fuori dal labirinto della dipendenza affettiva, Sperling & Kupfer 2022

Come si distingue un amore infelice da un amore disfunzionale? Chi sono i manipolatori? Il nostro passato ci rende vulnerabili? Soffrire per amore non va più di moda e questo libro insegna a scegliere per sé stessi la felicità. La dottoressa Ameya Canovi è una psicologa esperta in relazioni disfunzionali e ha voluto mettere a frutto la sua esperienza intima di dipendenza affettiva e il suo lavoro con centinaia di pazienti in un saggio divulgativo e godibile.

LIBRI BELLI

Recensione: Connie Palmen, Tu l’hai detto, Iperborea, 2018

Ted Hughes e Sylvia Plath, la coppia «maledetta» della letteratura moderna, segnata dal suicidio di Sylvia a soli trent’anni nel 1963, ha ispirato ogni sorta di speculazioni e mitizzazioni sulla fragile martire e il suo brutale carnefice. In questo romanzo Connie Palmen dà voce a Ted Hughes e fa raccontare a lui – il poeta, il marito, l’uomo che non può smettere di interrogarsi sulle proprie colpe ma che ha sempre mantenuto un religioso silenzio sulla moglie perduta – la sua verità. Una confessione intima, un incalzante viaggio emotivo che ci risucchia nella spirale di un amore tragico fra due scrittori uniti nel sacro fuoco dell’arte: dal primo folgorante incontro che sembra proiettarli in una sfera magica e rivelarli predestinati uno all’altra, al tempestivo matrimonio, il lungo viaggio nella natura americana, la mondanità letteraria di Londra e l’arrivo dei figli, la brillante carriera di lui e la lotta incessante di lei contro i propri demoni. Sylvia, l’irresistibile enfant prodige delle lettere americane, acuta, passionale, ma in realtà una bambina con l’anima di vetro che chiede aiuto, piena di incubi e paure, capace di vivere solo di assoluti, ossessionata dalle aspettative nei suoi confronti fino a includere anche la maternità nella sua ansia di successo, vittima di una mitologia personale che le impone il sacrificio sull’altare della poesia, il martirio come destino, liberazione e rinascita. Ted, l’intellettuale europeo affascinato dai reami dell’inconscio, che in lei trova una musa e una compagna di vita, che a lei dà tutto se stesso per cercare di salvarla dal suo lato oscuro, ritrovandosi intrappolato in un legame di mutua dipendenza sempre più viscerale, esigente, predatorio, e scoprendosi incapace di starle accanto.

1 2 3 31